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Il mercato dell’Inter non è chiuso!
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SCUOLA MAROTTA - È proprio lì che si concentra il focus dell’allenatore nerazzurro, su quel punto che invece Ausilio aveva volutamente occultato nelle recenti interviste rilasciate a obiettivo ormai raggiunto. Il ds era addirittura arrivato a dichiarare già chiuso il mercato del club con gli arrivi di Taremi e Zielinski, colpi piazzati praticamente a gennaio. Non sarà così, le parole di Ausilio rientrano nel novero di quelle che Marotta definisce “bugie bianche”, ovvero menzogne ben calibrate e consentite a un dirigente al fine di proteggere il proprio lavoro. L’Inter vuole procedere in silenzio, anche perché ad oggi in viale della Liberazione non sanno ancora cosa riusciranno a reperire dal mercato in uscita, e da lì parte tutto.
L’INVERSIONE DEL MISTER - Simone Inzaghi non se l’è sentita, il tecnico nerazzurro è da sempre allineato alle dinamiche societarie, ma dopo la partita contro il Sassuolo, sempre con l’educazione che lo contraddistingue, ha preso una direzione diversa rispetto a quella indicata da Ausilio, che dalla terrazza in Duomo aveva parlato di rosa da non allungare. Di parere opposto, invece, il tecnico nerazzurro: “La prossima stagione rappresenterà un qualcosa di nuovo, sarà più lunga e di conseguenza dovremo adeguare anche noi la rosa. Ho letto che si potranno allungare le liste secondo la Uefa. Dove dobbiamo migliorare? Ne stiamo parlando con la società, due acquisti importanti e mirati sono già stati fatti. Bisognerà allungare la rosa, poi a volte il mercato è imprevedibile. Ma dovremo rinforzarci”.
LA TRINCEA - Come a dire, Taremi e Zielinski mi vanno benissimo, ma non credo possano bastare. Tuttavia anche Inzaghi naviga a vista, riparato dalla trincea delle bugie bianche, evidentemente Marotta ha fato scuola: “Se farò una valutazione su Arnautovic e Sanchez? L’ho già fatta e ho detto alla società che vorrei ripartire con tutti i calciatori che ho avuto a disposizione, senza perderne nessuno. Arnautovic e Sanchez per me sono stati importanti perché hanno giocato meno ma quando sono stati chiamati in causa si sono fatti trovare pronti. Non vorrei rinunciare a nessuno dei miei calciatori, poi capisco che ci sono esigenze di squadra e società”. Mettendo insieme questa dichiarazione e quella in cui chiede una rosa più ampia, l’Inter del prossimo anno dovrebbe ripartire con 30 calciatori, fare mercato in entrata e non cedere nessuno. Impossibile, e Inzaghi lo sa.
LE PRIORITÀ - Sanchez partirà perché in scadenza, Arnautovic è stato bocciato dalla critica, dai fatti e da tutto l’ambiente a lui circostante. Ha un contratto in essere ed è l’unica cosa che lo lega all’Inter, ma il club sta cercando alternative. Dal canto suo, Inzaghi ha chiesto Gudmundsson, ritenuto elemento ideale a completamento di un reparto che sarebbe così composto da Lautaro, Thuram, Taremi e dall’islandese, per l’appunto. Piccolo appunto: il Genoa chiede 30 milioni di euro, somma che in questo momento non è a disposizione degli uomini mercato. E poi c’è un’altra riflessione da portare avanti, quella sulle priorità da stabilire, visto e considerato che anche altre zone di campo richiederebbero sensibili ritocchi. Nel cuore della difesa, per esempio, ci sono Acerbi e de Vrij; il primo ha 36 anni e convive con la pubalgia, il secondo ha 32 anni, un contratto in scadenza nel 2025 e non è una roccia dal punto di vista della tenuta. Insomma, servirebbe un investimento anche lì. E poi c’è Bento, su cui attualmente l’Inter è ferma proprio perché vanno stabilite le priorità in merito al piano di azione, ma il portiere brasiliano non attenderà in eterno e se entro giugno i nerazzurri non gli daranno garanzie finirà proprio come era finita per Vicario.
NEL MONDO IDEALE - Se diamo un nome alle esigenze nerazzurre (Bento, Buongiorno e Gudmundsson) servirebbero 80 milioni di euro da investire sul mercato al fine di rendere l’attuale rosa ancora più competitiva e colmare le lacune che via via si sono presentate. Cifra irraggiungibile se non mediante qualche sacrificio e allora è per questo che i nerazzurri dovranno ragionare mediante priorità o magari cercando alternative meno costose ma ugualmente utili al progetto. Il mercato dell’Inter non è chiuso e ieri Inzaghi ne ha parlato apertamente.