AFP via Getty Images
Il fenomeno Mbappé batte la Juve operaia: 5° ko su 6 in Champions, Allegri ritrova Chiesa
CALCIO SPOCCHIOSO - Il Psg annoiava col suo fraseggio lento, insistito e senza sbocchi. Giocava un calcio spocchioso, come se fosse sufficiente il nome e la ricchezza tecnica per vincere. Attaccava senza voglia e alla fine verrà punito col 2° posto nel girone. Mancavano le accelerazioni di Neymar, d'accordo, ma allora cosa doveva dire Allegri che aveva una formazione di titolari sparsi fra la panchina e la tribuna? I francesi cercavano Mbappé, a cui è bastato uno dei suoi famosi sprint per portarli in vantaggio. Quando Gatti se l'è visto passare davanti, si è aggrappato alla sua maglia (Gatti pesa 85 chili...) ed è stato come vedere una locomotiva che si tira dietro un po' di vagoni, poi il fenomeno ha saltato Locatelli e dal limite dell'area ha messo la palla sul palo lontano, imprendibile per Szczesny. A 23 anni, 10 mesi e 13 giorni, Kylian Mbappé è diventato il giocatore più giovane ad aver raggiunto i 40 gol nella storia della Champions League, così ha superato proprio il suo compagno Messi che ci era arrivato a 24 anni e 4 mesi. Quattro di questi 40 gol li ha rifilati proprio alla Juventus, solo al Bruges ne ha fatti di più (5). Nei primi 45', il Psg ha concluso pericolosamente solo un'altra volta, con Messi (unico spunto a memoria del suo talento: il pluri-Pallone d'Oro si è normalizzato) dopo uno scambio con lo stesso Mbappé.
LA JUVE OPERAIA - Dall'altra parte, però, c'era una squadra povera tecnicamente ma vera, una squadra che si sentiva tale, rabbiosa e concentrata, con tre ragazzi in campo (Gatti, Fagioli e Miretti, bravi tutti e tre, anche se all'ex Frosinone era toccato un compito impossibile) ma con l'anima della vecchia Juve, quella che giocava con forza, potremmo dire perfino con passione. Sul piano tecnico era fin troppo evidente la distanza, ma la Juve l'ha colmata con l'aggressività. Tanto per chiarire, prima dell'intervallo la squadra di Allegri ha concluso 10 volte, quella di Galtier solo 3. Anche lo stadio spingeva forte, la gente voleva la prestazione e quando Gatti, in scivolata, è riuscito a fermare Mbappé, si è alzato un boato dalle tribune.
L'EUROPA - Mentre da Haifa si inseguivano notizie prima buone (gol del Benfica), poi meno buone (pareggio del Maccabi), la Juve ha pensato la cosa giusta: meglio fare da sola. Così ha pareggiato meritando l'uno a uno. Bel lancio di Locatelli dal centro a destra, colpo di testa-assist in tuffo di Cuadrado, Donnarumma ha appena sfiorato la palla, irruzione di Bonucci e gol. Anche 5 minuti prima i bianconeri avevano avuto l'occasione buona per pareggiare con Miretti su assist di Milik.
ATTEGGIAMENTO GIUSTO - La Juve è partita bene anche nella ripresa, con l'atteggiamento giusto. Quando il Psg entrava in possesso palla, si ricompattava dietro con ordine e pazienza, togliendo spazio a Messi (zero spunti nella ripresa) e compagni. E poi ripartiva. Un altro boato dello stadio quando è arrivata la notizia del 2-1 del Benfica, ma ora toccava ai parigini reagire perché la squadra del presidente Rui Costa era in testa al girone e loro dietro. Dopo un'ora di partita, ci chiedevamo quanto avrebbe resistito Cuadrado su e giù per la fascia destra, in aiuto a Gatti per il controllo di Mbappé, e in avanti per il cross o il dribbling. Il ritmo del colombiano era impressionante. La Juve continuava a convincere, alimentandosi con un'energia ritrovata.
IL 2-1 INDOLORE - Per riprendere la partita, Galtier ha fatto due cambi mettendo dentro due ventenni, Nuno Mendes al posto di Bernat e Ekitike al posto dell'inutile Soler. A quel punto, la squadra di Allegri ha commesso un errore, il primo e unico della serata, non da Juve. Si è fatta ingolosire (anche perché il traccheggiante Psg lo consentiva), si è rovesciata in attacco lasciando lo spazio a chi non va lasciato nemmeno un centimetro. Così Mbappé ha seguito il primo attacco di Nuno Mendes e lo ha mandato in porta con un assist perfetto, mentre Cuadrado cercava invano di inseguirlo. Diagonale preciso del terzino portoghese e Psg di nuovo in vantaggio proprio quando giungeva la notizia del 3-1 del Benfica sul Maccabi.
IL RITORNO DI CHIESA - A un quarto d'ora dalla fine, terzo boato dello stadio: è tornato in campo Federico Chiesa. Sono passati 297 giorni dalla sua ultima gara (9 gennaio scorso) e ora Allegri ha almeno un titolare in più. Pur avendo la quasi certezza della qualificazione in Europa League, la Juve ha provato ancora ad attaccare. Locatelli ha segnato il 2-2, ma in fuorigioco. Poi è arrivata la grandinata dei gol del Benfica e nessuno in campo aveva troppa voglia di fare baldoria. Il Psg aveva perso il primo posto e la Juve che scende in Europa League non poteva essere un evento da festeggiare. Tanto per essere chiari, la Juventus non aveva mai subìto 5 sconfitte in un girone di una qualsiasi coppa europea.
IL TABELLINO:
Juventus-Psg 1-2
Marcatori: pt 13' Mbappé (P), 39' Bonucci (J); st 24' Nuno Mendes (P).
Assist: pt 13' Messi (P), 39' Cuadrado (J); st 24' Mbappé (P).
JUVENTUS (3-5-1-1): Szczesny; Gatti, Bonucci, Alex Sandro; Cuadrado (43' st Barrenechea), Fagioli (43' st Barbieri), Locatelli (40' st Soulé), Kostic; Miretti (29' st Chiesa), Milik. A disp. Perin, Pinsoglio, Rugani. All. Allegri.
PSG (4-3-1-2): Donnarumma; Hakimi, Sergio Ramos, Marquinhos, Bernat (23' st Nuno Mendes); Fabian Ruiz (21' pt Renato Sanches), Verratti (43' st Danilo Pereira), Vitinha; Soler (23' st Ekitike); Messi, Mbappé. A disp. Sergio Rico, Letellier, Sarabia, Mukiele, Bitshiabu, Zaire-Emery. All. Galtier. Arbitro: Del Cerro Grande (Spagna), Martinez Munuera al Var.
Ammoniti: pt 14' Gatti (J), 47' Milik (J); st 31' Fagioli (J), 40' Verratti (P).