Sabatini: forza, urlate 'scusa Pessotto e Buon Natale!'
Ne sono uscito schifato. E arrabbiato dalle migliaia di condivisioni. Perchè la viralità del video, seppur accompagnata da commenti di condanna anche ben scritti, finisce per amplificare le gesta di quei quattro o cinque tipi che si distinguono gridando "suicidati" a Pessotto. Gentaglia di una certa età che, dopo queste urla dietro una rete, meriterebbe di passare il giorno di Natale dietro le sbarre. Scusate, mi è scappato il provvedimento populista. Non lo farò più. Ma solo per un motivo: per non trasformare quei figuri in figure mitiche del tifo. Perchè il meccanismo purtroppo è questo: anzichè suscitare un pur minimo senso di vergogna, parlandone si rischia di aumentare la deviata autostima di certa gente.
Sarebbe stato meglio se questo video non fosse mai finito sul web, ma semplicemente nelle mani di Cairo. A lui la decisione, con un consiglio: trovi comunque un modo affinchè certi personaggi vengano presentati proprio ai ragazzi del settore giovanile del Toro. Sarebbe il miglior esempio visivo su come non bisogna mai comportarsi, nello sport e nella vita.
Al di là dei consigli (lo ammetto, anche un po' retorici) spero che il video finisca in fretta di autoalimentarsi a colpi di condivisioni. E sono sicuro che il domino dell'indignazione si sta già trasformando in catena di auguri natalizi.
Faccio così anch'io. L'ho scritto nella prima riga: dico Buon Natale a quegli uomini che nel video urlano parole irripetibili. Auguro loro di guardare in faccia familiari e amici, chiedendo di accendere gli smartphone per registrare. Siete pronti? Vai! "Scusa Pessotto. Buon Natale". Stop. Adesso postatelo in rete. C'è Facebook che vi attende. Mettendoci la faccia, bastano quattro parole e una buona azione per farsi perdonare. Questo sì, che sarebbe da condividere. Da oggi fino al prossimo Natale. Auguri.
Sandro Sabatini (giornalista Sky)
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