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Sabatini: Balotelli, il ragazzo invisibile
Sui giornali lo deridono definendolo "bench warmer", scalda panchina. L'allenatore del Liverpool dice che non è adatto al gioco della squadra. I tifosi inglesi lo ignorano, quelli italiani lo odiano. Ormai nessuno lo chiama più SuperMario.
Aveva riprovato lui, a mettere il personaggio dei videogames in un post: doveva essere una mossa simpatica, non una bravata. Invece dopo qualche minuto quel post era già sotto investigazione per razzismo. Altro che SuperMario. Al confronto con il Balotelli attuale, perfino Paperino ha più doti da super eroe. O meno sfortuna. O comunque se la passa meglio. Tutti, di questi tempi, se la passano meglio.
Qualsiasi giocatore ha una casa dove tornare, una squadra in cui sperare, un allenatore da ricordare, una tifoseria da applaudire, qualche ex compagno da chiamare e un presidente da corteggiare. Balotelli, no. Sembra incredibile, ma è così. È sempre stato solo contro tutti. Ora è semplicemente solo.
Appena accennata la voce del possibile rientro all'Inter, i tifosi hanno intonato un coro degno del miglior nemico. Nelle ultime interviste Mourinho l'ha deriso ("riunione alle 2 del pomeriggio: disse che non poteva perchè c'era la Formula 1") e Mancini ha raccontato che non lo sente più da quasi due anni. Nelle dichiarazioni pubbliche mancano Allegri (che tutto sommato se lo è goduto nei sei mesi migliori), più Seedorf e Prandelli che lo farebbero giocare solo nel giardino di casa.
All'Inter non può tornare, al Milan nemmeno. Al Napoli o alla Roma non può andare, alla Juve meno che mai. In inghilterra non può restare, in Spagna non sa dove andare. Per la Francia ci vorrebbe un magheggio di Raiola. E non è il caso di continuare. Ben pagato, certo. Ma calcisticamente Balotelli è un disperato.
Merita di essere punito così? Risposta affermativa. Perchè, come dicevano i genitori di una volta, "te la sei cercata questa situazione e ora ne paghi le conseguenze". Potevi pensarci prima, caro Mario. Ormai è troppo tardi. Eppure... Scatenate anche i commenti più arrabbiati, ma non può nè deve finire così. Tutto sommato, nemmeno lo merita.
Al cinema, il ragazzo invisibile diventa un super eroe. Il ventiquattrenne Mario Balotelli è un ex ragazzo, non un ex calciatore. Ha ancora un talento visibile. Basta che accetti di pensare a giocare e non ai soldi. Un prestito a Genova, per esempio. In questi giorni di mercato non si scappa: non c'è altra scelta.
Sandro Sabatini (giornalista Sky)
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