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Il caso Cile-Inter, gli infortuni, il monito di Conte: Sanchez e la svolta 'alla Vidal' che non arriva
PROBLEMI FISICI - Non è al 100% a causa dei problemi fisici accusati in questo inizio di stagione. Tutto è iniziato durante la scorsa sosta per le nazionali, quella di ottobre, con Sanchez tornato pochi giorni prima del derby con un lieve affaticamento proprio dagli impegni con il suo Cile. “Niente di grave”, assicurava proprio Sanchez, che poi contro il Milan ha giocato 7’ più recupero per provare a riprendere il match. Salvo poi doversi fermare, per una contrattura all’adduttore destro, a poche ore dalla gara contro il Gladbach. Un infortunio che lo ha costretto a saltare tre partite e che è stato pienamente smaltito solo a ridosso della nuova sosta per le nazionali di novembre, con Sanchez regolarmente in campo nell’ultima di campionato con l’Atalanta.
IL BOTTA... - Poi il viaggio direzione Cile e le durissime parole del ct Rueda in conferenza stampa alla vigilia del primo match. “Si trascina da tempo un fastidio, ha fatto dei controlli che hanno escluso qualsiasi situazione complessa. Con tutto il rispetto, vorrei che l'Inter si prendesse cura di Alexis come facciamo noi. Avrebbero dovuto ascoltarci quando Alexis ha giocato i primi 45 minuti e poi 90 minuti. Vorrei che se ne fossero occupati come abbiamo fatto noi qui. Non siamo più nell'era coloniale, questo è quello che credono, dobbiamo essere chiari su questo".
... E RISPOSTA - Parole che non sono andate giù all’Inter, che ha risposto con un comunicato ufficiale: “FC Internazionale Milano ritiene inaccettabili, offensive e non corrispondenti alla realtà le dichiarazioni del commissario tecnico del Cile Reinaldo Rueda. Il Club ha da sempre la massima collaborazione e ottimi rapporti con tutti gli staff delle rappresentative nazionali. Nel particolare caso di Alexis Sanchez, il giocatore ha riscontrato un problema fisico in quasi tutte le convocazioni con la propria nazionale. In una di queste ha subito un grave infortunio che lo tenuto per tre mesi lontano dai campi da gioco. Questo ha rappresentato un grave danno sportivo per il Club, da sempre attento alla salute dei propri giocatori”.
IL MONITO DI CONTE - Il ct Rueda si è poi scusato, pochi giorni dopo il “caso”: “Ho grande rispetto e ammirazione per l’Inter, mi sono sempre rapportato con i giocatori dei club nel mio ruolo di ct. Rispetto tutti i club, non vogliamo forzare nessuno. Forse ho sbagliato a parlarne, è un tema su cui devono rapportarsi gli staff medici, quello che è successo lo scorso ottobre era imprevedibile”, le sue parole. Sanchez ieri ha giocato, senza brillare, e ha messo 90 minuti nelle gambe molto importanti nella ricerca della continuità che da tempo insegue il giocatore. Ora Conte lo aspetta all’Inter e spera di poterlo utilizzare senza nuovi ostacoli. Tutto dipenderà da Sanchez, “ammonito” proprio dall’allenatore nerazzurro per nelle scorse settimane: “A volte la troppa smania di voler giocare fa commettere anche al giocatore eventualmente delle decisioni sbagliate. Bisogna avere pazienza, cercare anche di fare esperienza su cose che accadono, soprattutto per i calciatori. Come ho detto prima i calciatori si devono assumere grande responsabilità: voglio che aumentino la responsabilità delle scelte e delle decisioni, e che siano consapevoli di tutte le situazioni. A volte forzarle può portare a situazioni negative per il calciatore e per la squadra. Questo serve per maturare e fare esperienza, soprattutto per i calciatori”. Sanchez avrà imparato la lezione e si sarà lasciato alle spalle tutti i problemi fisici? Conte lo spera e aspetta la tanto attesa svolta.