Bologna FC
Il Bologna cerca il "nuovo Calafiori" in Francia. Ma ora tocca ad Erlic
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Sembra essere la Ligue 1 il territorio di caccia di Giovanni Sartori per trovare il difensore centrale che manca al Bologna e che dovrà prendere il posto di Riccardo Calafiori, ceduto all’Arsenal. Dopo il no di Hummels, gli occhi dell’area tecnica rossoblù si sono rivolti in Francia: prima verso Tolosa - club da cui il Bologna ha già preso l’attaccante Dallinga - per Logan Costa, ma sul francese di origini capoverdiane c’è il Newcastle e l’accordo è lontano, vista la richiesta da 20 milioni. Allora sono scattati i piani B, ancora transalpini: in cima ai taccuini ci sono Alexsandro del Lilla, quasi omonimo dell’ex terzino della Juventus, e Niakaté, francese che gioca in Portogallo nel Braga. Seguono altre piste estere e italiane, con colpi di scena sempre all’ordine del giorno con uno come Giovanni Sartori che la scorsa estate prese ben sei giocatori che ribaltarono le sorti del Bologna da Ferragosto in avanti.
LE TRATTATIVE E L’OSTACOLO COPPE - Come tanti club che in queste ore si stanno affannando a chiudere il loro mercato, il Bologna è in ballo per il difensore da diverso tempo. Su Logan Costa si è lavorato per due settimane senza trovare accordi, su Alexsandro e Niakaté non ci sono grandi problemi riguardanti i contratti ma bisogna fare i conti con i rispettivi club e con i loro percorsi europei. Il Lilla infatti ha appena eliminato il Fenerbahçe in Champions League ed è a un solo turno - abbordabile, contro lo Slavia Praga - dal passaggio alla fase finale: questo significa che Alexsandro fino al 28 agosto difficilmente si muoverà. Per Niakaté bisognerà attendere il ritorno di Europa League del preliminare contro il Servette, anche se i contorni economici della seconda coppa europea rappresentano un ostacolo meno pesante in ottica cessione. Un lavoro che attende i dirigenti rossoblù nei prossimi giorni, per un capitolo del mercato estivo andato decisamente oltre le tempistiche previste, a maggior ragione con Lucumì fuori ancora per alcuni giorni e con una preparazione atletica tutta da fare.
ORA TOCCA A ERLIC - In attesa del nuovo innesto, il Bologna inizierà il campionato con la coppia obbligata Beukema-Erlic, visto che Lucumì è ancora fuori per l’infortunio muscolare rimediato in Copa America con la Colombia. Il croato, acquistato per 8 milioni, è stato presentato a Casteldebole: "Quando mi hanno detto dell’interesse del Bologna ho detto subito che sarei venuto. Giocare la Champions è un sogno, non voglio farmi sfuggire questa occasione. Voglio trasformare la rabbia della passata stagione in energia positiva". La retrocessione con il Sassuolo ("un anno sfortunato", chiosa il ds rossoblù Di Vaio) pesa ancora, mentre a La Spezia Erlic era stato allenato da Italiano e questo, per stessa ammissione del dirigente, ha avuto un ruolo nel suo ingaggio a sorpresa. "Italiano e Motta propongono un calcio moderno - analizza il difensore, che ha lavorato con entrambi - quello di Italiano è più verticale. È uno che ti carica, tiene tutti sulla corda e ti tira fuori il meglio: conosco il suo calcio ma non vuol dire che sono a posto, dovrò dare il massimo". Almeno fino all’arrivo del nuovo centrale che prenderà il posto di Calafiori, però, il posto è assicurato. A partire da Bologna-Udinese.
ORA TOCCA A ERLIC - In attesa del nuovo innesto, il Bologna inizierà il campionato con la coppia obbligata Beukema-Erlic, visto che Lucumì è ancora fuori per l’infortunio muscolare rimediato in Copa America con la Colombia. Il croato, acquistato per 8 milioni, è stato presentato a Casteldebole: "Quando mi hanno detto dell’interesse del Bologna ho detto subito che sarei venuto. Giocare la Champions è un sogno, non voglio farmi sfuggire questa occasione. Voglio trasformare la rabbia della passata stagione in energia positiva". La retrocessione con il Sassuolo ("un anno sfortunato", chiosa il ds rossoblù Di Vaio) pesa ancora, mentre a La Spezia Erlic era stato allenato da Italiano e questo, per stessa ammissione del dirigente, ha avuto un ruolo nel suo ingaggio a sorpresa. "Italiano e Motta propongono un calcio moderno - analizza il difensore, che ha lavorato con entrambi - quello di Italiano è più verticale. È uno che ti carica, tiene tutti sulla corda e ti tira fuori il meglio: conosco il suo calcio ma non vuol dire che sono a posto, dovrò dare il massimo". Almeno fino all’arrivo del nuovo centrale che prenderà il posto di Calafiori, però, il posto è assicurato. A partire da Bologna-Udinese.