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    Icardi-Inter, c’è aria di divorzio

    Icardi-Inter, c’è aria di divorzio

    Futuro all'Inter, nonostante le voci di mercato. O forse no. Secondo quanto scrive oggi Libero il club nerazzurro sta pensando seriamente di vendere il suo capitano. Maurito ha una clausola di 110 milioni (pagabile dall’1 al 15 luglio e valida solo all’estero) e c’è chi è disposto a spenderli (Real in primis). Tuttavia, coi tempi di trasferimenti folli che corrono, l’Inter intende cautelarsi, alzando o raddoppiando la cifra di rescissione dell’argentino. L’obiettivo è chiaro: vendere al miglior offerente Maurito. Che, via social, lancia misteriosi segnali: a partire dai pallini nerazzurri scomparsi dal suo profilo Instagram, passando per le ultime foto pubblicate in bianco e nero. Nell’ultima foto su Instagram addirittura la didascalia «ognuno è artefice del proprio destino». Una massima mai così sibillina, soprattutto perché sul suo futuro è più che mai decisiva la volontà dell’Inter.

    QUALCOSA SI E' ROTTO - Se infatti l’attaccante, dalla controversa autobiografia del 2016 (a cui è seguito il rinnovo fino al 2021), ripete che per lui c’è solo l’Inter, è discutibile fino a che punto sia reciproca l’intenzione di proseguire insieme. Le ultime uscite di Icardi non sono piaciute al club: né la sovraesposizione sui social (con selfie e foto hot), né le recenti dichiarazioni della moglie agente Wanda che, a più riprese, ha fatto ricorso alla vaga espressione «Mauro vuole l’Inter a vita, ma dipende dalla società». A voler essere maliziosi, è così traducibile: se il club saprà assecondare le ambizioni tecniche (qualificazione in Champions) ed economiche del giocatore (ingaggio di almeno 7,5 milioni contro i 4,5 attuali), quest’ultimo sarà felice di restarvi, altrimenti ognuno andrà per la sua strada. Il solito gioco delle parti, insomma. È per tali ragioni che dentro la società si sono alzati venti contrari alla permanenza del capitano. Vendere Icardi alle proprie condizioni, quindi per una cifra superiore a 110 milioni, permetterebbe all’Inter di rientrare nei parametri del fair play finanziario e contestualmente rinforzare l’organico.

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