Redazione Calciomercato
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Ibrahimovic: "Ora sono il bodyguard del Milan, proteggo squadra e società"
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Il gigante svedese, oggi Senior Advisor dei rossoneri per conto di RedBird (fondo d'investimenti statunitense proprietario del club), ha parlato diffusamente del proprio ruolo nel corso di un'intervista a GQ Italia. In un passaggio, ha sottolineato come per lui sia fondamentale fare da scudo a società e giocatori nei confronti delle critiche.
"BODYGUARD DEL MILAN" - Ibra spiega: "Quando giocavo, tutto girava intorno a me. Oggi sono il bodyguard: se devono sparare a qualcuno, che sparino a me. Io voglio proteggere squadra e società. Non mi fa paura, perché io sparo due volte indietro. Quindi posso essere io il bersaglio".
"PAURA? NON DOPO LA GUERRA" - Nessuna paura, soprattutto dopo aver vissuto la guerra. Zlatan ricorda: "Ho passato dieci anni di guerra. E se vivi una guerra nei Balcani, non è che ti chiamano per dirti come va. Sei tu che aspetti la chiamata, per sapere cosa sta succedendo. Per sapere se la tua famiglia sta bene. Ogni giorno qualcuno ti chiama piangendo, e tu non sai se domani saranno ancora vivi. E tu non puoi fare niente. Se qualcuno ha passato dieci anni così, non ha paura di nessuno. Perché quella è un’altra cosa. Quella è la vera paura. E quando i media parlano di me? Non mi tocca. Per 25 anni da calciatore mi hanno attaccato ogni giorno. Perché? Perché ero il migliore. Che parlino bene o male, se parlano di te significa che sei in cima al mondo. E qui è uguale: tutti parlano sempre del Milan. Perché? Perché siamo i più grandi".
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Incapace totale.