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I 'nuovi gol' del Napoli
Trenta su sessantatré. I numeri di Higuain in campionato lasciavano intravedere una stretta dipendenza tra il Napoli e il centravanti argentino, fondamentale per le sorti della squadra. La gara col Verona, al di là del valore (modesto) dell’avversario, ha lasciato in eredità le reti degli “altri” spesso dimenticati o meglio, oscurati dalla stella splendente del Pipita, asso pigliatutto. Il centro di Gabbiadini (terzo sigillo in serie A) un po’ grida vendetta: dà ragione a chi avrebbe voluto vederlo di più in campo ma, al contempo, giustifica le scelte di Sarri che lo vede solo nel ruolo di prima punta, occupato in lungo e in largo dal centravanti argentino.
La domenica regala a Manolo il guizzo e gli applausi, simili ad una standing ovation per accompagnare l’uscita dal campo dell’ex talento della Sampdoria. Poco dopo è toccato a Insigne chiudere definitivamente i conti. Di rigore per la seconda volta in campionato (la prima a Genova con la Samp). Undici metri per battere Gollini e per volare a quota dodici reti in serie A. Bottino ragguardevole per un calciatore costretto sempre a lavorare per quattro, ad arretrare fino alla linea difensiva per dare manforte a Ghoulam e Hamsik, compagni e protagonisti sulla corsia di sinistra.
La festa del tridente è stata conclusa da Callejon, con un tap-in facile facile. Un gol (sesto in campionato) e una prestazione di grande sostanza. Lo spagnolo conferma di vivere un momento felice e d’altronde, anche a Udine, si rivelò tra i migliori in campo. Il tre a zero, dunque, prova a sovvertire l’opinione comune che lega indissolubilmente i destini del Napoli e di Higuain, troppo dipendenti per lasciarsi, anche solo per una domenica.