Higuain tra digiuno da gol e i 30 anni: la sosta arriva nel momento giusto
Benedetta sia la sosta. Che per qualcuno arriva proprio al momento giusto. Come per Gonzalo Higuain ad esempio. Un protagonista assoluto nell'ultimo bimestre, quello che ha riportato la Juve ad assumere le sembianze della squadra sei volte campione d'Italia: solida, impenetrabile, vincente. Higuain in questa fase ha confermato i progressi precedenti, attraverso una forma smagliante capace di consentirgli di mettere in campo quanto richiesto da Max Allegri. Alla fine della prima parte di stagione, così, Higuain si è ritrovato ad essere il giocatore più utilizzato in assoluto di questa Juve: 2206 minuti, il solo Paulo Dybala ha superato la soglia dei 2000 minuti (2068 per la precisione). Higuain sta bene, benissimo. Higuain gioca sempre o quasi. E allora benedetta sia la sosta, proprio per questo. Non perché va a interrompere una fase di difficoltà, ma forse perché la evita.
IN VACANZA – Sempre più leader dentro e fuori dal campo, ad Higuain nell'ultimo mese è mancato solo il gol. Mica poco, anzi forse tutto per uno come lui. Che a differenza del passato, non è mai stato così convincente pur senza gonfiare la rete. L'ultima, pesantissima, è quella che ha deciso Napoli-Juve, poi solo un golletto in Coppa Italia contro il Genoa. Mai da quando è alla Juve è rimasto a secco per cinque partite consecutive in campionato. Il gol diventa quindi il primo obiettivo per Higuain al rientro dalla sosta, guarda caso di nuovo contro il Napoli. Intanto per non perdere il ritmo anche nella sua Argentina continua a lavorare con un preparatore personalizzato pure durante le ferie. Che sono importanti (il riposo è importante quanto il lavoro, Allegri docet), per ripartire di slancio. E per fare in modo che il 2018, a trent'anni appena compiuti, possa essere davvero l'anno della definitiva consacrazione di Higuain. Senza i se e i ma, che in un modo o nell'altro, lo hanno sempre accompagnato in carriera.
@NicolaBalice