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    Hellasmania: il Verona vede le streghe... e adesso?

    Hellasmania: il Verona vede le streghe... e adesso?

    • Nicola Corona
    Scrivere qualcosa di sensato sulla partita di ieri, credetemi, non è affatto facile. Una prestazione imbarazzante e del tutto mortificante che, incredibile a dirsi, ha portato ad un risultato che per quanto visto sul terreno di gioco avrebbe potuto essere ancor più rotondo. Una squadra mai in partita quella gialloblù, presa a pallonate dal primo all'ultimo minuto da una formazione che in classifica aveva 12 punti in meno e che si presentava in campo senza alcuni dei suoi uomini più importanti (Sandro, Memushaj, Sagna, Guillherme, Coda solo per fare alcuni nomi).

    Il Verona di Pecchia affonda in blocco proprio nel momento più importante della stagione. Ieri al Vigorito non ha funzionato niente. Male la difesa, in continua balia degli attaccanti giallorossi. Malissimo il centrocampo, lontano parente di quello determinato e compatto che aveva propiziato le vittorie con Torino e Chievo. Insufficiente anche l'attacco con un Cerci spesso fuori posizione e con una scarsa condizione fisica al rientro dal 1' e con un Petkovic confuso e impacciato. A salvarsi è stato solo il portiere Marco Silvestri, alla prima da titolare in Serie A con la maglia del Verona.

    Insomma, a Benevento i gialloblù hanno vissuto la loro notte più nera, il punto più basso di una stagione di poche soddisfazioni e tante, troppe delusioni. E se è vero come è vero che sul logo della squadra sannitica capeggia una strega in volo a cavalcioni di una scopa, non è un'eresia dire che il Verona ieri pomeriggio in Campania abbia visto le streghe, rimanendone inerme vittima.

    E adesso? La sconfitta di ieri è troppo fragorosa per non avere delle conseguenze. Filippo Fusco in conferenza stampa ha annunciato le proprie dimissioni definendo "indegna" la prestazione vista ieri al Vigorito. Il ds si è preso la responsabilità di quanto visto in campo e ha deciso di lasciare. Ora, Fusco ha certo le sue colpe per la situazione che i gialloblù stanno vivendo (su tutte le scelte nel mercato di gennaio e una gestione "particolare" di un modello che intendeva rifarsi a quello del Crotone) ma le sue dimissioni in questo momento servono a poco e non possono certo mutare l'inerzia di una stagione nata male e proseguita peggio.

    Da ieri sera la società ha annunciato che la squadra sarà in ritiro ad oltranza. Si era parlato anche di un possibile esonero di Pecchia, ma per il momento non giungono conferme in questo senso. Cambiare a così poche giornate dal termine non sarebbe affatto facile, ma almeno ci potrebbe essere una scossa interna allo spogliatoio, un sussulto d'orgoglio, anche perché a differenza di qualche settimana fa pare proprio che la squadra non sia più con il tecnico e non ne segua più le indicazioni. Il tempo per decidere non è molto. Domenica i gialloblù saranno di nuovo in campo contro il Cagliari e, a dispetto delle ultime imbarazzanti prestazioni, la salvezza rimane li a quattro punti.

    Dopo una gara come quella di ieri comunque, parlare di salvezza non ha poi molto senso. Adesso conta solo riorganizzare le idee, compattarsi e guardarsi bene negli occhi. C'è da concludere un campionato e il Verona lo deve fare in maniera dignitosa. Almeno questo i tifosi se lo meritano. Con o senza Fusco, con o senza Pecchia, con o senza Setti, fuori l'orgoglio per una maglia gloriosa come quella gialloblù!

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