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    Hellasmania: aprile mese decisivo

    Hellasmania: aprile mese decisivo

    • Nicola Corona
    La sosta delle nazionali per guardarsi tutti negli occhi e ritrovarsi prima di questo infuocato finale di stagione. Serviva, dopo la batosta con l'Atalanta. Una pausa utile per guardare agli errori, cercare di comprenderli e risolverli lavorando tutti insieme. Anche perché, a parte Verde e Felicioli partiti con l'Under 21, tutto il gruppo ha potuto allenarsi compatto a Peschiera. Compreso Cerci, ormai ristabilito e pronto per questa ultima volata per la salvezza.

    Sarà un mese tostissimo quello di aprile, decisivo per le ambizioni del Verona e di tutte le altre squadre in lotta per non retrocedere. Dopo la partita di sabato prossimo contro l'Inter a San Siro (difficilissima ma ancora tutta da giocare), arriveranno il recupero con il Benevento, la partita con il Cagliari al Bentegodi, la trasferta con il Bologna e poi Sassuolo, Genoa e Spal, prima di sconfinare in maggio con le ultime tre gare con Milan, Udinese e Juventus. 

    Quattro scontri diretti (Benevento, Cagliari, Sassuolo, Spal) e tre gare contro squadre in una posizione di classifica ormai tranquilla e senza troppe ambizioni (Bologna, Genoa e Udinese). Una situazione che poche altre formazioni di bassa classifica possono vantare. Ma il Verona non deve commettere l'errore di mettersi a fare dei calcoli. Queste sfide andranno affrontate una alla volta, cercando di trarre il massimo da ogni singolo match. Una banalità da dire, ma estremamente vera soprattutto in questo momento della stagione.

    La classifica racconta di un Verona con 22 punti, tre in meno della quota salvezza al momento rappresentata dalla coppia Chievo-Spal (i ferraresi hanno però giocato una gara in più). Le possibilità di rientrare ci sono tutte, ma servirà trovare un po' di continuità di risultati, specialmente negli scontri diretti al Bentegodi. Proprio quella continuità che è sempre mancata alla squadra di Pecchia in questa stagione. Il tonfo con l'Atalanta dopo le belle gare con Torino e Chievo ne è l'esempio più lampante. 

    L'assenza di Kean lì davanti peserà parecchio, soprattutto adesso che il giovane classe 2000 si stava integrando al meglio con il gioco della squadra. Rientrerà Cerci, che se starà bene con la sua esperienza potrebbe dare una grande mano. Serviranno però anche i gol degli altri attaccanti (Petkovic e Matos su tutti) per vincere gli scontri diretti di questo decisivo mese di aprile. 

    Pecchia, subissato di critiche per tutta la stagione (a volte a ragione, altre molto meno) ha ancora il gruppo in pugno, pronto a seguirlo fino all'ultima partita. Lo spirito da qui alla fine deve essere sempre quello visto nel derby contro il Chievo. Poi i conti si faranno alla fine. Aprile, il mese decisivo, va affrontato con la lucida fierezza di chi, spalle al muro, sa di non avere più nulla da perdere. Partita dopo partita.

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