Hamsik, la bandiera: dal no a Raiola al record di Diego, 10 anni di Napoli
DALL'ARRIVO AL RECORD - Il Napoli di Pierpaolo Marino lo strappa al Brescia nell'estate del 2007 per 5,5 milioni di euro e lo ufficializza il 28 giugno. A Brescia ne parlano un gran bene, tanto che si muove l'Inter di Moratti, ma niente da fare, veste l'azzurro. E sarà così, da allora sino ad oggi: Galliani lo voleva per il secondo Milan di Allegri, il noto Mister X "dall'occhio ceruleo", la mezzala per la Champions; c'è un piccolo tentennamento, l'affare sembra in dirittura d'arrivo. E invece, il cuore vince. Tutti hanno provato a strapparlo da Napoli, nessuno ci è riuscito: bandiera, capitano, e dalla prossima stagione sarà, ulteriormente, un pezzo di storia: 113 reti in 10 anni, meno 2 dal record di gol del 10, Diego Armando Maradona.
RAIOLA? NO! - Non solo bandiera e capitano, però. Anche esempio. I tifosi del Milan, scossi dall'affaire Donnarumma, nel loro comunicato hanno citato proprio il capitano azzurro: "Dovrebbe prendere esempio da Hamsik. Anche lui aveva come manager Mino Raiola: ma si è sempre rifiutato di cambiare squadra e ha preferito invece trasformarsi in una bandiera". Raiola diede una mano a Venglos, il procuratore di Marekiaro, per sondare il mercato e capire quelle che potevano essere le squadre interessate: Moratti chiamava ogni giorno Marino, di Galliani abbiamo già scritto, la Juve lo ha tentato. "No". No al mercato, no ai trasferimenti, no a Mino Raiola, sì al Napoli. Un sì urlato al cielo, gridato alla curva, come dopo ogni suo gol: un punto fermo in un mondo in perenne movimento, una bandiera con la cresta, controcorrente; l'eccezione del calcio moderno. Come il suo 17, altro che 'a Disgrazzia...
@AngeTaglieri88