Gytkjaer ci riprova col Venezia: operazione Serie A 2.0
A 33 anni il tempo per regalarsi e regalare gioie nel calcio diventa tiranno, scalfito dall'inesorabile carta d'identità che tende a ingiallirsi e costringe a pensare cosa inventarsi dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. Gytkjaer però al momento non sembra voler fare i conti con la realtà, immerso anima e corpo nell'avvincente lotta per il secondo posto che vede impegnate Como, Cremonese e il suo Venezia.
CHE COPPIA CON POHJANPALO - Il centravanti scandinavo è approdato in Laguna per traghettare gli arancioneroverdi verso lidi di ben altro prestigio, dicendo sì al club che ha scelto lui come spalla di un altro gigante del gol venuto dal freddo Nord Europa: Joel Pohjanpalo.
Pohjanpalo-Gytkjaer è una coppia che alle difese avversarie non può far dormire sonni tranquilli: tesi, questa, avvalorata dalle 20 reti stagionali del finlandese e dagli 11 timbri dell'ex Monza. Monza che Christian ha salutato col magone, la stessa sensazione provata dai tifosi biancorossi nel dire addio a uno degli uomini promozione rivelatosi prezioso anche in A. Una volta svincolato il danese si è rimesso in gioco sposando il Venezia, che se si ritrova lassù in classifica lo deve anche al colpo dell'estate.
"Com'è giocare con Pohjanpalo? Mi piace stare con atleti importanti e lui è uno di questi, ma anche con gli altri mi trovo bene - ha spiegato di recente alla Gazzetta dello Sport - Anche per il gioco che facciamo: andare sempre avanti, attaccare collettivamente. Per questo abbiamo segnato così tanto".
"Ho scelto di venire qui per tanti motivi. Il club è importante, la squadra forte, il progetto interessante. È stato costruito un gruppo multiculturale. Vivere a Venezia poi è un'opportunità enorme e in più a Monza avevo già lavorato con Filippo Antonelli, il direttore sportivo".
QUESTIONE DI TESTA - Il segreto dietro all'ascesa di Gytkjaer nel nostro calcio, è senza dubbio da ricercare nell'aspetto mentale: "Lavorare step by step, sempre - aveva raccontato a dicembre in un'intervista concessa a Gianlucadimarzio.com - Non ho mai pensato troppo al futuro. Ho girato l’Europa vivendo tante esperienze significative, come quella al Lech Poznan. Una stagione importante che mi ha permesso di arrivare in Italia. Ho imparato a vedere le cose in modo diverso. Una maturità maggiore con cui analizzare e affrontare le situazioni”.
"Sono una persona 'easy'. Ora che sono padre sono ancora più tranquillo. Passo il tempo con mia moglie e mia figlia. Sorrido sempre, sono un ragazzo positivo che vuole dare leggerezza a chi lo circonda".