Goal Politics. Neymar cambia il calcio: addio Europa, il futuro è BRICS!
Ha un significato simbolico molto importante il rinnovo del contratto di Neymar, stella del calcio brasiliano, con il Santos fino al 2014. E' il simbolo del calcio che cambia, a livello planetario, seguendo i cambiamenti in atto nel pianeta in ambito economico. E' la vecchia Europa che cede il passo, anche in questo campo, ai paesi del BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica).
Nel calcio, gli episodi che testimoniano questa rivoluzione sono tanti: i Mondiali del 2010 organizzati dal Sudafrica, quelli del 2014 affidati al Brasile, quelli del 2018 in Russia, le grandi amichevoli internazionali e alcuni incontri ufficiali (come la Supercoppa italiana) che si disputano regolarmente in Cina, l'assalto delle compagnie indiane ai club della Premier League (il Blackburn acquistato da Venky's, il colosso indiano dell'allevamento avicolo, l'Everton nel mirino della Jain Group).
E ora Neymar, con il Brasile che resiste all'assalto di Real Madrid e Barcellona e tiene in casa, almeno fino ai Mondiali del 2014 (dopo potrà partire), il suo gioiello più prezioso. Neymar, fra tutti quelli citati, è l'episodio più simbolico, perché non riguarda l'organizzazione di un evento o l'acquisto di una società, ma un campione, ovvero la parte migliore del calcio, la componente del gioco più amata dal pubblico.
E' un bene? E' un male? Semplicemente è il mondo che cambia, probabilmente in meglio. E qui pensiamo in particolare all'India, che attuando una sorta di 'karma football' va alla conquista dell'Inghilterra, del cui impero fece parte in epoca coloniale. Anche nel calcio si sta realizzando quella fusione fra Oriente e Occidente profetizzata all'inizio del XX secolo dal grande Paramahansa Yogananda.