Goal Politics. Gentile: 'Che rabbia quando mi chiamavano Gheddafi!
Claudio Gentile, ex tecnico dell'Under 21 azzurra, nato a Tripoli, commenta così a Sky Sport 24 la fine del regime di Gheddafi in Libia con la cattura e la morte del Rais: "Sono felice per quello che è accaduto oggi, la fine di una dittatura che dura da più di 40 anni. Insieme a me ci saranno tante persone contente di questo esito. Posso essere sicuro che molti ex tripolini che sono oggi in Italia torneranno in Libia".
"I libici con gli italiani hanno avuto sempre un ottimo rapporto, gli italiani erano i più amati e sono stati sempre visti molto bene dal popolo libico. I rapporti sono stati ottimi finchè sono rimasti gli italiani, fino al colpo di stato di Gheddafi - spiega l'ex difensore della Juventus e della Nazionale campione del Mondo del 1982 -. C'era molta rabbia e tanto rancore nei confronti di Gheddafi, perchè aveva colpito gente che non c'entrava niente. Gli italiani sono stati costretti ad andare via dalla Libia lasciando tutto, potevano uscire solo con la fede e pochi effetti personali".
Ai tempi della Juventus, Gentile venne soprannominato proprio 'Gheddafi': "Iniziarono a chiamarmi così, ma a me dava un fastidio incredibile, l'ho dovuto sopportare, ma ora lo posso dire. È stata una persona che ha tenuto questo paese, molto ricco, dando la ricchezza solo a pochi".
Il tecnico ora può diventare il prossimo ct della Libia: "Mi è stato chiesto se accettavo questo incarico, non è prestigioso ma lo faccio per affetto. Ho dato la mia disponibilità, ora vedremo cosa si deciderà. Spero di tornare in Libia perchè Gheddafi mi ha negato due volte la possibilità di rientrare. Dopo i Mondiali dell'82 lo avevo chiesto e volevo portare i miei genitori e lui ce lo ha sempre negato, ora spero di farlo e mi sento più sollevato".