Gli allenatori contano, ma non esageriamo: i giocatori sono sempre decisivi
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Per spezzare le reni al tenace Young Boys, Simone Inzaghi ha dovuto ricorrere ai titolari. Bastoni-Dimarco-Lautaro (tacco favoloso)-Dimarco-Thuram: il gol della vittoria è il manifesto di un'espressione tecnica superiore di giocatori simbolo dell’ultimo Scudetto. La Juventus, invece, ha pagato le assenze di calciatori di primo livello: Bremer, Koopmeiners, Nico Gonzalez. Eppure Thiago Motta ha pensato di poter superare queste contingenze andando oltre le qualità individuali degli interpreti. Ha ritenuto che il giovane, promettentissimo Adzic potesse surrogare le qualità offensive di Vlahovic. Ha pensato, anche in dieci, che il giovane Rouhi potesse essere più utile dell'esperienza di Gatti nell'assedio finale dello Stoccarda. Ha pensato, insomma che le idee potessero superare le qualità individuali dei calciatori. Ma non è e non sarà mai così e lui è il primo a saperlo, consapevole di aver costruito l'impresa del Bologna levigando calciatori di primo livello per la serie A come Calafiori, Zirkzee, Ferguson.
L'interpretazione dei calciatori, soprattutto della singola situazione, resta decisiva. La qualità individuale, la personalità, il portamento restano determinanti. Italiano è un ottimo allenatore ma con Vlahovic centravanti (17 gol in 21 partite nella prima parte della sua prima stagione a Firenze) ha trovato l’efficacia che né Cabral, né Jovic e Kouamé e nemmeno Dallinga a Bologna gli hanno successivamente garantito. Con questo carico di osservazioni ci avviciniamo all’imminente Inter-Juventus, decisiva più sul piano psicologico che della classifica, proprio come nello scorso campionato, quando l'Inter demolì le ambizioni di scudetto dei bianconeri ben più dell’1-0 finale. Per l’Inter sarà determinante l'interpretazione del ruolo di regista da parte di Zielinski e/o Barella al posto di Chalanoglu, per la Juve l’atteggiamento con cui affronterà la sfida. Nelle ultime esibizioni è sembrata ossessionata dal controllo, una quotidiana guerra con la razionalità (cit.) che sembra soffocare la creatività del suo migliore talento, Yildiz. Alla Scala del Calcio si va con testo e spartito ben preparati, ma il palcoscenico si conquista con i tenori.
Commenti
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E allora come lo spieghi il napoli ? Anno scorso atroce con Garcia e Company, Quest anno fortissi...