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    Giroud ha perso il sorriso a Los Angeles: le difficoltà dell'ex Milan

    Giroud ha perso il sorriso a Los Angeles: le difficoltà dell'ex Milan

    • Federico Albrizio
    Ha lasciato il Milan dopo un triennio strepitoso per lanciarsi in una nuova avventura, ma non sta andando secondo le aspettative: Olivier Giroud ha perso il sorriso a Los Angeles.

    Quando la scorsa estate il centravanti francese, a 37 anni, ha deciso di chiudere la sua esperienza in rossonero sembrava la scelta perfetta. Ha salutato dopo aver riportato i rossoneri allo Scudetto e in una semifinale di Champions League, ha chiuso la sua ultima stagione a Milano con 17 goal in tutte le competizioni e ha raggiunto ai Los Angeles FC il suo amico Hugo Lloris che ha aveva fatto tanto per convincerlo a giocare in MLS.

    Tutti i pezzi sembravano incasellarsi perfettamente per un'ultima grande esperienza negli Stati Uniti. E invece, dal suo arrivo a oggi, quasi nulla è andato per il verso giusto.

    ZERO GOAL IN MLS - Il primo problema è anche quello più importante per un attaccante che con la sua vena realizzativa ha deciso partite pesanti tra campionato, Champions e nazionale: il goal. E qui il nodo: Giroud non ne ha ancora segnato uno in una partita di MLS, pur avendone giocate 17 tra regular season e playoff.

    Se guardiamo a tutte le competizioni, l'ex attaccante del Milan e della Francia ha realizzato soltanto due reti in 25 partite: una nella finale della US Open Cup, la coppa nazionale statunitense (ha segnato il primo goal nella vittoria per 3-1 contro lo Sporting Kansas City), e una nella finale di Leagues Cup, il torneo che mette a confronto le squadre della MLS con quelle della Liga MX (campionato messicano); quest'ultimo però è risultato inutile, visto che i Columbus Crew hanno vinto la partita e si sono aggiudicati il trofeo.

    "FUORI DAL GIOCO" - Un rendimento che non si aspettavano né Olivier né il Los Angeles FC, che gli ha destinato uno dei tre slot a disposizione delle franchigie statunitensi per i designated players, con uno stipendio non trascurabile. In MLS hanno trovato nuova linfa e goal tanti altri centravanti prima del francese (Luis Suarez, Zlatan Ibrahimovic, Didier Drogba e Thierry Henry per citarne alcuni), ma Giroud proprio non ingrana e anche i tifosi iniziano a spazientirsi.

    Il New York Times ha recentemente dedicato una profonda analisi alla stagione del campione del mondo, evidenziando tutte le criticità: Giroud non trova il gol da quasi 1000 minuti e spesso non viene coinvolto nella manovra dai compagni. Il francese sembra un corpo estraneo alla squadra guidata da Steve Cherundolo, che non riesce proprio a trovare una quadra per integrarlo. A complicare il suo adattamento sicuramente ci hanno pensato anche le tempistiche del suo approdo in MLS: Giroud è arrivato a Los Angeles subito dopo l'Europeo disputato con la Francia, senza prendersi pause, e questo non ha facilitato il suo inserimento.

    Giroud ha perso il sorriso a Los Angeles: le difficoltà dell'ex Milan

    FUORI DAL CAMPO - L'ambientamento di Giroud a Los Angeles non è stato complicato solo in campo, anche fuori dal campo non sono mancate vicende spiacevoli. A gennaio scorso il francese è rimasto coinvolto in prima persona negli incendi che hanno devastato la California e poche settimane dopo è avvenuto un furto nella sua abitazione. A questo si aggiungono altri fattori, come il clima a volte estremo con cui si è dovuto confrontare (ha fatto il giro del web la foto con la barba congelata dopo aver giocato in Colorado contro i Colorado Rapids con una temperatura di -15°) e il "forte terremoto" avvertito da Giroud come lui stesso confessato recentemente, con l'epicentro di una delle scosse avvertite localizzato vicino al centro di allenamento della sua squadra.

    Insomma, l'avventura di Giroud a Los Angeles fatica a decollare.

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    La barba congelata di giroud il top

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