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    La favola del Mainz: quando la provincia sogna la Champions. Burkardt sulle orme di Klose

    La favola del Mainz: quando la provincia sogna la Champions. Burkardt sulle orme di Klose

    • Federico Albrizio
    Una favola, un'impresa. O forse di più: un miracolo. Sì, qualificarsi alla Champions League avrebbe proprio questo sapore dalle parti di Mainz, dove si sta vivendo un sogno ai limiti dell'incredibile.

    Per tutti Magonza è per il Carnevale, vanto della città e uno dei più importanti in tutta la Germania, ma nel calcio è un'altra storia e non riesce ad essere un punto di riferimento. Un club di provincia l'1. Fußball- und Sportverein Mainz 05, che solo di recente si è affacciato al grande calcio tedesco. E che ora ha l'occasione di fare un enorme balzo: qualificarsi per la prima volta nella sua storia in Champions League e sedersi al tavolo delle grandi.

    UNA VITA IN LOTTA SALVEZZA - La storia del Mainz d'altronde è tribolata fin dalla sua fondazione, nel 1905, passando per gli le fusioni e i cambiamenti tra le due guerre. La Bundesliga, fondata nel 1973, è rimasta solo un miraggio per tanti anni, sfiorata soltanto nel 1997, nel 2002 e nel 2003. Fino al 2003-04, quando al terzo anno di Jurgen Klopp in panchina arrivò la prima storica qualificazione in Bundeslga. Un'esperienza di tre anni prima della retrocessione in 2. Bundesliga, un breve purgatorio prima del ritorno nella massima divisione nel 2009. Da lì il Mainz non ha più abbandonato la Bundesliga, pur non riuscendo a trovare particolare gloria. Basti pensare che, anche la scorsa stagione, la salvezza è arrivata solo nelle giornali finali del campionato, chiuso al 13° posto.

    LA STAGIONE DEI SOGNI - Tutto normale per un club che opera ancora come una piccola associazione comunitaria, con 14mila membri e un consiglio di sorveglianza volontario, che rimborsa le spese di viaggio ai suddetti membri. Eppure in questa stagione è scattato qualcosa, perché dopo un avvio a singhiozzo la squadra allenata da Bo Henriksen ha spinto sull'acceleratore e ha iniziato a macinare vittorie su vittorie. Prendendosi anche scalpi importanti come quelli di Borussia Dortmund e Bayern Monaco, andando a vincere su campi difficili come quelli di Eintracht Francoforte, Lipsia e Borussia Monchengladbach.

    Un percorso da favola per il Mainz arrivato così a occupare il terzo posto in classifica con 45 punti dopo 26 giornate, dietro solo a Bayern e Leverkusen e in piena lotta per un posto in Champions con squadre più blasonate e più attrezzate.

    I MERITI DI HENRIKSEN - Il cammino è ancora lungo e solo il tempo potrà dire se il "miracolo di Mainz" si concretizzerà o meno, ma questo non frena i sogni dei tifosi. E in questo c'è grande merito del tecnico, il danese Bo Henriksen. Dopo le esperienze in patria (Bronshoj, Horsens, Midtjylland) e a Zurigo, nel febbraio del 2024 ha preso in mano Die Nullfünfer ("Gli zero cinque") in una situazione estremamente delicata, a nove punti dalla zona salvezza e con lo spauracchio della retrocessione che incombeva. Ha risollevato la squadra e nel giro di un anno ha trasformato un club che nella sua storia era arrivata a vedere solo l'Europa League tre volte in una società capace di lottare per partecipare alla Coppa dalle grandi orecchie.

    BURKARDT SULLE ORME DI KLOSE - Il tutto con una rosa mediamente esperta, un mix di leader (come Mwene, Kohr e Lee), giovani in rampa di lancio (Sieb, Weiper e Nebel), giocatori in cerca di rilancio (Amiri) e altri della consacrazione. In quest'ultimo elenco rientra la punta di diamante della squadra, il classe 2000 Jonathan Burkardt.

    25 anni da compiere a luglio, nato a Darmstadt ma calcisticamente figlio di Mainz, nel cui settore giovanile è entrato all'età di 14 anni. Una bandiera e un simbolo, ma mai come quest'anno l'ago della bilancia delle ambizioni del club, perché sono proprio i suoi goal ad alimentare le ambizioni Champions di Magonza: 15 in 22 presenze, già battuto il suo record personale del 2021-22 (13), e nessuna voglia di fermarsi. Numeri che gli hanno permesso, dopo aver fatto la trafila nelle nazionali giovanili della Germania, di conquistare lo scorso ottobre la prima chiamata con la selezione maggiore tedesca, per poi tornarci in occasione dei quarti di finale di UEFA Nations League contro l'Italia.

    Si è preso il Mainz e ora prova a prendersi la Germania sulle orme del suo grande idolo, un centravanti che in Italia abbiamo imparato a conoscere bene: Miroslav Klose, leggenda del Bayern Monaco visto anche in maglia biancoceleste. "Non era il più forte fisicamente, ma era incredibilmente intelligente in area di rigore e molto pericoloso davanti alla porta", ha spiegato Burkardt in una recente intervista. Da Klose ha provato a rubare i segreti negli ultimi 16 metri, a questo prova ad aggiungere la sua rapidità e la qualità mostrata nelle ripartenze veloci.

    GLI OCCHI DELLE BIG SU BURKARDT - Numeri che inevitabilmente hanno fatto puntare su di lui i fari del mercato. Non una novità per Burkardt, che già nel 2022 era stato seguito con attenzione dalla Lazio, ma ora sono tanti i top club europei che prendono informazioni e monitorano la sua situazione: a gennaio ci aveva fatto un pensiero il Milan prima di virare su Santiago Gimenez, ora il Bayer Leverkusen e diverse società di Premier League lo tengono in considerazione per la prossima stagioni.

    Il Mainz, forte di un contratto fino al 2027, non vuole sentir parlare di cessione ma negli scorsi giorni il direttore sportivo Niko Bungert ha ammesso che la qualificazione alla Champions League sarebbe il boost necessario per garantire la permanenza di Burkardt e altri gioielli: "Siamo sicuri che gli piacerebbe giocare in Europa con questo club, posso dirlo con certezza. Chiaramente la qualificazione alla Champions ci aiuterebbe a tenere i giocatori e portarne altri. Anche la qualificazione all'Europa League farebbe la stessa cosa. Parleremo con Johnny e ci terrà aggiornati su come vede il proprio futuro e su quello che vuole. Al momento si sente a suo agio e se la situazione cambierà ne parleremo", ha detto a Sky Deutschland.

    I discorsi di mercato passano però in secondo piano, scrivere la storia è l'unico pensiero: Mainz continua a sognare la Champions.

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