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    Genoamania: un mercato tra esigenze e tentazioni

    Genoamania: un mercato tra esigenze e tentazioni

    • Marco Tripodi

    Sostituire Pavoletti e Rincon: è questa la parola d'ordine che aleggia in questi giorni dalle parte di Villa Rostan a Pegli.
     

    RICOSTRUIRE PER RIPARTIRE - Dopo le partenze eccellenti di fine anno il Genoa arriva al 2017 con la necessità di dover trovare al più presto le alternative in grado di raccogliere l'eredità di chi ha salutato. Cosa ovviamente non semplice, dato il valore dei giocatori in questione. Tuttavia la dirigenza rossoblu ha già dato prova più volte in passato di sapersi muovere con una certa maestria in quella giungla che è il calciomercato.

    Una conferma di ciò la si è già avuta con gli arrivi di Morosini e Beghetto, due giovani talenti italiani strappati ad una nutrita concorrenza. E' chiaro però che non bastino loro due per garantire al Grifone i livelli raggiunti nella prima parte di stagione. Anche perché, aldilà dell'inesperienza, per caratteristiche tecniche né l'ex bresciano né l'ex spallino possono essere definiti sostituti naturali di Pavoletti e di Rincon. Certo, un'eventuale impiego di uno dei due nuovi arrivati potrebbe colmare in parte la cessione del venezuelano già domenica contro la Roma, grazie allo scivolamento in mediana di Rigoni, ma la coperta in mezzo al campo resterebbe comunque troppo corta. Urge quindi intervenire e farlo pure in tempi rapidi perché la ripresa del campionato è ormai dietro l'angolo e tra i vari impegni di gennaio ci sarebbe anche un ottavo di finale di Coppa Italia al quale Juric, per sua stessa ammissione, tiene in maniera particolare.

     

    NODO CENTRAVANTI - Scegliere in tempi rapidi tuttavia non è mai semplice né conveniente, anche se alcuni dei discorsi in essere sul tavolo genoano delle trattative in entrata sono già stati avviati da diverso tempo. Come la questione Hernanes, un giocatore che nonostante le molte perplessità di buona parte della tifoseria potrebbe fare molto bene alla causa rossoblu, o quella di un possibile ritorno del cileno Mauricio Pinilla.

    Ma se sul brasiliano più che al Genoa la parola decisiva toccherà alla Juventus, anch'essa alle prese con la ricerca di un centrocampista dopo la beffa Witsel, sull'attaccante di proprietà dell'Atalanta l'impressione è che qualora Preziosi decidesse di affondare il colpo tutti gli ostacoli cadrebbero.

    Tra i nomi dei molti centravanti, alcuni sicuramente suggestivi, che giorno dopo giorno vengono accostati alla maglia rossoblu, credo che quello di Pinilla non solo sia il più facile da raggiungere ma anche quello che meglio si adattarebbe al profilo di cui necessita Juric.

    Tolti Pandev e Gakpé, sui quali l'allenatore croato non sembra poter fare troppo affidamento, l'attacco rossoblu in questo momento è composto di fatto da tre ragazzini: Simeone, Ocampos e Ninkovic. Un tridente di assoluta classe e di probabile avvenire ma che assieme raggiunge a stento i 65 anni. E la giovinezza non sempre è un merito. A volta è semplicemente sinonimo di legittima immaturità. Cosa che a certi livelli può costare cara, come dimostrano le recenti prestazioni del Grifo contro Inter, Torino e Palermo. Gara stradominate ma perse da una squadra che con un pizzico di mestiere in più avrebbe tranquillamente potuto fare bottino pieno.

    SOLUZIONE CILENA - Ecco perché credo che Pinilla possa essere l'elemento ideale per risolvere le magagne offensive di questo Genoa. Il cileno di esperienza ne ha da vendere, è uno che la porta la sa vedere con un certa regolarità ed allo stesso tempo è un giocatore in grado di saper stare al proprio posto. Con lui in rosa, il Cholito potrebbe proseguire nel suo percorso di crescita senza troppe pressioni, affiancato da un compagno in grado di fare il proprio dovere quando viene chiamato in causa. Magari facendo anche uno di quei gol in rovesciata che l'hanno reso famoso.


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