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Genoamania: un Grifone ammazza-grandi
Dopo Vincenzo Montella, Massimiliano Allegri e, parzialmente, Maurizio Sarri, questa volta è toccato al tecnico portoghese uscire da Marassi a capo chino. Merito di un Genoa in grado di esaltarsi contro le grandi squadre e di metterle sotto facendole sfigurare come la peggiore delle provinciali. Ancora una volta il Grifone ha dimostrato come proprio al cospetto di squadre sulla carta più quotate riesca a galvanizzarsi ed esprimersi al massimo, giocando un calcio veloce, aggressivo e brillante.
GRANDE CON LE GRANDI - Juric ieri sera non ha sbagliato una mossa, schierando una squadra in parte rinnovata negli uomini ma non nello spirito battagliero che la contraddistingue. La chiave del match è stata la partenza bruciante dei rossoblu. Un avvio a tutta birra che ha sorpreso la Fiorentina, così come aveva sorpreso a suo tempo Milan e Juventus. Non a caso in tutte e tre queste gare, il Genoa ha trovato la rete nei primi dieci minuti di gioco, spianandosi così la strada verso un successo prestigioso e meritato.
Ciò era accaduto anche domenica scorsa a San Siro. Inizio a spron battuto e occasioni da gol in serie. Ma contro l'Inter Simeone e Ocampos non hanno saputo violare la porta avversaria e poi sappiamo tutti come è andata a finire.
ERRORI VIOLA - C'è da dire che ad agevolare non poco il compito di Juric ha contribuito in maniera decisiva anche Paulo Sousa. Le decisioni tattiche dell'allenatore lusitano hanno lasciato perplessi non soltanto i tifosi toscani. L'impressione è che, proprio come avevano fatto i suoi colleghi di Milan e Juventus, anche il tecnico viola abbia sottovalutato l'avversario, mandando in campo una formazione praticamente rivoluzionata rispetto al solito e priva di quasi tutti i suoi uomini migliori, Kalinic ed Ilicic su tutti. Un errore pagato a caro prezzo, nonostante le goleade incassate da rossoneri e bianconeri avrebbero dovuto mettere in guardia Sousa sul rischio di non schierare la migliore delle squadre possibili.
FUTURO - Tornando al Genoa, il difficile per i rossoblu arriva adesso. Tra due giorni si torna in campo e questa volta a Marassi non arriverà una delle battistrada del campionato, ma il pericolante e malconcio Palermo di Eugenio Corini. Potrà sembrare un impegno abbordabile per chi tra le mura amiche ha già spazzato via fior di avversari. Ma la storia recente di questo Genoa insegna l'esatto contrario. E' proprio di fronte a compagini di bassa classifica che Burdisso e compagni faticano a fare gioco e risultati, soprattutto in casa. Questa volta però occorrerà cambiare registro e cercare di ottenere quella vittoria troppo spesso sfuggita in passato contro le ultime della classe.