Genoamania: non sparate (solo) su Ntcham
L'atmosfera natalizia sembra aver condizionato un po' troppo i giocatori del Genoa.
Solo così si può spiegare la sciagurata prestazione di ieri sera. Una gara pazzesca che, ahinoi, rimarrà per molto tempo impressa nella memoria dei tifosi rossoblu e che rischia seriamente di lasciare pesanti strascichi sul prosieguo della stagione di Burdisso e compagni.
CONFERME - Non basta infatti l'ennesima conferma di quanto era evidente già da mesi, ossia che il Grifone di Juric faccia molta più fatica con le squadre di bassa classifica che con quelle che lo precedono, per giustificare una serata come quella a cui abbiamo assistito ieri.
Pur essendo riusciti a mettere la gara in discesa con un gol dopo soli 4 minuti e pur segnandone tre in casa all'ultima in classifica, i rossoblu, come ha dichiarato giustamente il presidente Preziosi al triplice fischio con un'espressione forse un po' troppo colorita, sono riusciti a rianimare i morti. Tale era infatti, sportivamente parlando, la condizione del Palermo di Corini. Un collettivo reduce da nove sconfitte consecutive, che mai finora era riuscito a segnare più di un gol a partita.
SINGOLI - Gli errori individuali sono stati evidenti, a cominciare da un Ntcham supponente ed irritante che ha messo lo zampino in almeno tre dei quattro gol dei rosanero. Ma il francese non può essere l'unico capro espiatorio di una prestazione in cui in pochi si sono salvati. La difesa è parsa la copia sbiadita di quella solita, con Izzo evidentemente condizionato dalle voci sull'inchiesta che lo riguarda e Munoz in palese difficoltà di fronte alla vivacità delle sfuggenti punte palermitane. Con queste condizioni è chiaro che il solo Burdisso non poteva essere in grado di mantenere dritta la pericolante baracca rossoblu. A centrocampo le assenze di Rincon, dall'inizio, e quella di Veloso a gara in corso, si sono sentite eccome. Soprattutto quella del tanto vituperato portoghese. Non può essere un caso se con la sua uscita il centrocampo genoano abbia smarrito di colpo quella fluidità di manovra e quelle geometrie mostrate fino a quel momento. Evidentemente Veloso è uno di quei giocatori la cui presenza in campo la si nota solo quando viene a mancare. Anche il gioco sulle fasce non è stato quello proverbialmente riconosciuto a Juric. In particolare Lazovic, dopo le buone prestazioni con Inter e Fiorentina, è sembrato giù di corda.
SIMEONE - Le uniche note positive arrivano così dall'attacco, dove Simeone, decisivo in tutte e tre le reti rossoblu, sta proseguendo a grandi passi nel suo percorso di crescita. Certo, ogni tanto qualche passaggio a vuoto lo accusa anche lui, vedasi a tal proposito la gara con l'Inter di otto giorni fa, ma quelli sono normali incidenti di percorso di un 22enne alla prima esperienza in Europa.
MERCATO - E proprio la prestazione del Cholito, sommata all'uscita anticipata di Veloso, dovrebbe far capire a chi piange per la partenza di Pavoletti che il vero problema di questo Genoa sta a centrocampo. Per carità, un sostituto del bomber livornese è necessario, perché come abbiamo sempre detto Simeone da solo non può bastare, ma è soprattutto nella linea mediana che Preziosi e soci dovranno intervenire con urgenza. Indipendentemente dall'uscita di Rincon o meno, la coperta nel reparto nevralgico del campo è troppo corta. Dopo ieri il già precario Ntcham è definitivamente bruciato e Cofie e Veloso non danno sufficenti garanzie né a livello numerico né a livello tattico.
TORINO - Prima del mercato, però, occorre finire bene il 2016. Cosa non semplice, visto che alla difficile trasferta nella Torino granata di giovedì sera, il Grifo ci arriverà a pezzi. E non solo psicologicamente. La disfatta col Palermo lascia infatti in eredità un pesante strascico di defezioni. Contro Belotti e compagni mancheranno sicuramente Perin, Veloso, Rigoni e Pavoletti, mentre le condizioni del dolorante Rincon sono tutte da valutare. In pratica, al cospetto di un Toro arrabbiato dopo i recenti risultati, al Genoa mancherà gran parte del proprio asse portante.
Non certo la condizione migliore per cercare di fare un bel regalo di Natale ai propri tifosi.