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    Genoamania: Thiago trasforma l'anatroccolo in cigno. Ma la strada è lunga

    Genoamania: Thiago trasforma l'anatroccolo in cigno. Ma la strada è lunga

    • Marco Tripodi
    Chi vince ha sempre ragione. Almeno nello sport. E la vittoria con cui Thiago Motta ha bagnato il suo esordio sulla panchina del Genoa dà valore oltre che al diretto interessato anche a chi lo ha scritturato.

    I tre punti conquistati ieri sera contro il Brescia sono acqua nel deserto per una formazione che da due mesi vedeva la vittoria come un miraggio. Il fatto poi di averli ottenuti in rimonta rappresenta un ulteriore segnale di positività per tutto l'ambiente. Però non tutto ciò che luccica è d'oro e di ombre nella serata rossoblù ce ne sono state diverse, impossibili da trascurare. A cominciare da un primo tempo che definire sciagurato suona quasi come un eccesso di ottimismo.

    METAMORFOSI - Il 3-1 finale non può infatti cancellare come per magia quanto di pessimo visto nei primi 45' di gioco. Una frazione in cui il Genoa, sceso in campo con una formazione ed un modulo quantomeno discutibili, è apparso semplicemente inguardabile. Sfoderando uno schieramento totalmente inedito e sorprendente Thiago Motta ha dato dimostrazione di come il coraggio non gli manchi. Ma il campo non gli ha dato ragione. Soltanto al quarto cambio di schema e grazie alle forze fresche entrate dalla panchina, l'italobrasiliano ha modificato totalmente l'esito del suo debutto. Gli ingressi di Agudelo, Kouame e Pandev hanno rivitalizzato il Grifone rivelandosi mosse azzeccatissime e modificando i connotati di una squadra che è sembrata come d'incanto un bel cigno se raffrontata col brutto anatroccolo visto prima del riposo. Onore al tecnico quindi, che ha saputo rinnegare se stesso e rischiare il tutto per tutto, venendone ripagato.

    ATTENZIONE - Questa volta la favola rossoblù ha avuto il suo lieto fine e ci si augura che esso possa essere il capitolo iniziale di un nuovo romanzo dalla trama più avvincente di quella letta negli ultimi tempi. Però attenzione ai facili entusiasmi. Ieri al Genoa serviva solo vincere e così è stato. Ma regalare un tempo all'avversario è un lusso che non ci si può concedere. Anche perché non tutte le volte il rivale di giornata avrà la stessa clemenza mostrata sotto rete dai mansueti attaccanti bresciani. La strada è lunga e il brutto anatroccolo rossoblù deve farne molti di passi prima di diventare stabilmente un bel cigno.

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