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    Genoamania: qualcosa cominica a girare. Compresa la buona sorte

    Genoamania: qualcosa cominica a girare. Compresa la buona sorte

    • Marco Tripodi
    L'impressione è che se la strada da percorrere sia ancora molta la direzione intrapresa dal Genoa di Cesare Prandelli sia quella giusta.
    Del resto battere un avversario sempre ostico come l'Atalanta, cosa che a Marassi non accadeva dal 2010 e che con Gasperini alla sua guida aveva sempre fatto piangere i tifosi rossoblù, non è un'impresa affatto semplice.

    EPISODI - Certo, nel successo di ieri una componente fondamentale è stata quella giocatrice che per troppe gare è mancata al Grifone, la fortuna. O meglio gli episodi favorevoli. Tutto si può dire infatti tranne che nei momenti decisivi della sfida la sorte non abbia guardato in maniera benevola verso Criscito e compagni. Lo dimostra il rigore assegnato nel primo tempo ai bergamaschi e respinto con bravura da Radu. Un penalty discusso e discutibile che tuttavia a ben vedere fa il paio con la mancata espulsione di Romero che al terzo minuto aveva privato l'Atalanta del suo faro, l'olandese de Roon. L'irruenta entrata del difensore argentino nella trequarti campo avversaria sarebbe potuta costare ben più di una semplice ammonizione. Così come il suo fallo di mano in area alla mezzora non sarebbe dovuto essere sanzionato se l'arbitro di fosse accorto della medesima infrazione commessa poco prima da Ilicic ma non giudicata irregolare. Due errori, insomma, che in qualche modo si compensano, visto che entrambe le squadre possono a loro modo recriminare.

    DETTAGLI - Un altro momento saliente della sfida di ieri sono stati i minuti finali del primo tempo, che per una volta hanno visto il Genoa punire e non essere punito come troppo spesso è accaduto nelle scorse settimane. Prima è arrivato il palo a salvare il Grifone sul colpo di testa di Gomez, poi ci ha pensato una deviazione fortuita e decisiva di Toloi a mandare alle spalle di Berisha un'incornata non irresistibile di Piatek. Morale: dal possibile 0-1 si è passati al reale 1-0. Questioni di centimetri. Ma che in questo caso fanno una differenza enorme.

    CARATTERE - In entrambi i casi la fortuna è stata determinante ma è altrettanto vero che il Genoa per una volta ha aiutato la buona sorte a voltarsi verso di lui. L'episodio del rigore, accordato dopo il solito interminabile conciliabolo tra arbitro e Var, aveva suscitato una furibonda reazione non solo da parte di uno stadio che già prima del fischio d'inizio aveva mostrato tutta la propria insoddisfazione verso la classe arbitrale subissando la terna di insulti, ma anche da parte dei rossoblù in campo e in panchina. Il rischio di sentirsi vittime di una congiura arbitrale è stato spazzato via dai pugni di Radu che con il suo intervento ha spiegato ai compagni quanto sia inutile e controproducente lamentarsi quando le cose non vanno come sperato. I rossoblù sembrano aver capito la lezione del loro giovane portiere e dal quel momento hanno avuto la forza e la bravura di ribaltare un destino che sembrava avverso e che invece alla fine si è mostrato in tutta la sua benevolenza. 

    Come sostenevo già qualche settimana fa, fortuna e sfortuna non esistono. Esistono semmai circostanze favorevoli o negative che ognuno può cercare di contrastare o sfruttare mettendoci del proprio. Se davvero Prandelli è riuscito a trasmettere questa lezione ai suoi ragazzi allora la strada intrapresa è davvero quella giusta.

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