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    Genoamania: basta mezze misure. A Torino o si vince o si cambia

    Genoamania: basta mezze misure. A Torino o si vince o si cambia

    • Marco Tripodi
    Ora non ci sono più attenuanti. Contro il Torino, domani pomeriggio, il Genoa ha un solo risultato a disposizione: vincere.

    Dopo tanti passi falsi e mezze cadute, quella nel capoluogo piemontese sarà per il Grifone la vera prova d'appello di questa prima parte di torneo. Chiuso domenica scorsa il ciclo terribile iniziato in casa della Juventus a metà ottobre, per i rossoblù è arrivato il momento di riabbracciare una vittoria che manca ormai da due mesi esatti.

    La trasferta in terra granata non è per tradizione una delle più felici per il Genoa ma dopo tanti passi falsi e troppi rinvii non si può più rimandare l'appuntamento con i tre punti. Questa volta non basterà giocare bene. Questa volta le attenuanti legate a sfortuna, decisioni arbitrali o errori individuali non dovranno essere neppure prese in considerazione. Questa volta l'unica cosa realmente importante sarà il risultato finale. Non tanto per il Genoa, che nonostante tutto anche in caso di malaugurata sconfitta vanterebbe comunque ancora un buon margine sulla zona calda, quanto per il suo allenatore.

    Non vincere a Torino vorrebbe dire proseguire in quel percorso di mediocrità assoluta cominciata nella primavera di due anni fa, quando Preziosi decise di affidare per la seconda volta il proprio team ad Ivan Juric. Da allora, pur considerando un percorso irto di ostacoli e una salvezza acciuffata per i capelli, il tecnico croato ha racimolato appena tre vittorie in 25 partite, delle quali soltanto una nelle ultime 19 uscite. Un trend ampiamente negativo che adesso si ha la possibilità di invertire. A patto di farlo da subito. Se così non fosse, intestardirsi su una strada palesemente senza sbocchi sarebbe un atto gravemente autolesionista.

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