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    Genoamania: la sudditanza psicologica di Juric

    Genoamania: la sudditanza psicologica di Juric

    • Marco Tripodi
    C'era una volta, e forse c'è ancora, la sudditanza psicologica degli arbitri. Era quel atteggiamento permissivo e bonario che consentiva alle grandi squadre di ottenere favori più o meno espliciti nelle gare contro le piccole. Oggi quel tipo di comportamento di cui nessuno o quasi parla più sembra aver trovato la propria evoluzione in alcuni tecnici di Serie A che di fronte ad una sfida sulla carta impari preferiscono arrendersi prima ancora di giocarla, pensando solo a preservare le delicate caviglie dei propri giocatori migliori.

    SCELTA DISCUTIBILE - Deve essere questo l'unico motivo valido in grado di spiegare la formazione messa in campo da Ivan Juric contro l'Inter. La decisione di lasciare a riposo il capocannoniere del torneo nonché colui che numeri alla mano ha messo a segno due terzi dei gol del Genoa fino ad ora proprio al cospetto della miglior difesa del torneo non può trovare giustificazione nei tre turni di digiuno in cui si è imbattuto il polacco recentemente. Se la ricetta per guarire un bomber afflitto dal mal di gol è il gol stesso non si capisce infatti come egli possa riuscirci se viene relegato in panchina. E neanche il turnover può essere una spiegazione attendibile. Se così fosse non si capisce perché rispetto alla gara di tre giorni fa con il Milan Piatek sia stato l'unico a non ripartire dal primo minuto, a parte lo squalificato Criscito e il rivedibile Mazzitelli.

    FACCIAMOLI LARGO - A questo punto non resta che una via: Juric ha rinunciato volutamente al proprio uomo migliore poiché convinto di non aver alcuna possibilità di uscire indenne dalla San Siro nerazzurra. Facendo professione di ateismo nei confronti degli spesso imprevedibili dei del pallone, il tecnico croato ha forse preferito salvaguardare l'incolumità di Piatek per gare a suo modo di vedere più alla portata del grifone. Un modo come un altro per definire praticamente inutili le sfide tra le prime della classe e il resto della compagnia e per lasciare strada al quotato avversario senza colpo ferire. D'altronde il Genoa aveva già pescato il suo jolly due settimane fa contro la Juventus. Perché correre il rischio di riuscirci una seconda volta...

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