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    Genoamania: punto e a capo

    Genoamania: punto e a capo

    • Marco Tripodi

    Un punto esclamativo dal quale ricominciare un nuovo capitolo. 

    Qualche giorno fa, analizzando la situazione del Genoa alla vigilia della gara con la Fiorentina, auspicavo l'arrivo di un episodio anche fortuito che potesse invertire la rotta in picchiata libera intrapresa dal Grifone.

    Forse quel episodio è arrivato questo pomeriggio al minuto 85.

     

    LA SVOLTA - Il rigore trasformato con freddezza glaciale da Simeone vale molto più del punto che ha portato in dote ai rossoblu. Quella rete, peraltro già la decima per il giovane argentino alla prima esperienza in Europa, può infatti trasformarsi in un punto di svolta per il collettivo di Juric.

    Il risultato del Franchi, un 3-3 insperato a mezzora dal termine, ha dimostrato agli scettici come lo spogliatoio stia dalla parte del proprio allenatore. Se così non fosse, la partita di oggi non solo il Genoa l'avrebbe persa ma l'avrebbe anche persa male, magari subendo l'ennesima goleada di questo mese orribile.

    Invece i rossoblu hanno dimostrato carattere e spirito di squadra, risultando per una volta loro quelli che sanno approfittare degli errori dell'avversario.

     

    NON SOLO IELLA - Ma siccome non sempre tutto quello che luccica è realmente dorato, non si può neanche tacere su quanto di negativo la sfida di Firenze ha confermato. Soprattutto nel primo tempo il Genoa è sembrata una squadra inerme, sovrastata da un avversario viceversa decisamente in palla. Colpa, certamente, anche delle molte assenze, di una formazione completamente stravolta ed ulteriormente danneggiata dall'infortunio dell'unico mediano ancora sano, Isaac Cofie.

    L'infortunio del ghanese, visto ciò che sta accadendo a tutti i centrocampisti di Juric, sembrerebbe quasi la logica conseguenza di un periodo altamente sfortunato dal punto di vista fisico per gli uomini del reparto nevralgico del campo. Personalmente, però, credo che la iella in tutto questo centri pochi. Evidentemente i tanti infortuni muscolari patiti dai mediani rossoblu sono figli di un tipo di gioco che li porta a dare più del massimo in ogni gara, ma anche di una preparazione atletica che a questo punto non può non sollevare qualche dubbio.

     

    L'ARRIVO DEL GONG - In attesa di risolvere questi dilemmi e di capire se veramente il Franchi rappresenterà la pietra d'angolo di questa seconda parte di stagione, Juric, a detta sua, si consola con il calendario.

    Tra poco più di 48 ore il calciomercato chiuderà i battenti e lui potrà finalmente lavorare con una rosa definitiva. “Devo ricostruire la squadra e la sua mentalità”: ha ammesso candidamente il croato a fine gara. E da mercoledì potrà farlo in santa pace. Almeno fino al prossimo giugno.


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