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    Genoamania: non sparate al soldato Juric (che pure ha le sue colpe)

    Genoamania: non sparate al soldato Juric (che pure ha le sue colpe)

    • Marco Tripodi

    L'unica notizia positiva in un'ennesima domenica da dimenticare per il Grifone arriva dalla classifica.

    Il deludente pareggio interno con il Crotone consente se non altro al Genoa di aumentare il proprio vantaggio sulla zona retrocessione, ora distante ben 14 punti. Un abisso, pur con 17 partite ancora da giocare.

    Un dato che tuttavia non può assolutamente consolare i tifosi rossoblu. Se il punticino rimediato contro i calabresi consente a Burdisso e compagni di tornare a muovere la classifica dopo quattro turni a bocca asciutta, la crisi di risultati e di gioco del collettivo genoano prosegue e se la B non spaventa, almeno per il momento, non è assolutamente per meriti propri ma soltanto per demeriti altrui.

     

    Insomma dalle parti di Pegli i motivi per sorridere sono ben pochi. Il tunnel nel quale si è inserito il Genoa appare ancora molto lungo e buio e a pagarne le conseguenze rischia di essere colui che ne ha meno responsabilità.

    La voce, rimbalzata nei giorni scorsi, di un possibile esonero di Juric al momento non appare del tutto priva di fondamenta, anche se lo stesso Preziosi, a fine gara, ne ha in parte confermato l'insustistenza adducendo la colpa dei cattivi risultati ai continui infortuni che stanno bersagliando la squadra.

    Cosa in parte vera, anche se non si possono nascondere le colpe di una società la cui campagna acquisti (e cessioni) fino ad adesso è stata a dire poco disastrosa.

    Chi è partito non è stato rimpiazzato e chi è arrivato, con l'eccezione di Cataldi e in parte di Pinilla, non è ancora pronto per sostituire le cessioni. Una situazione grave sulla quale, forse, non si è ragionato preventivamente a sufficienza.

     

    Eppure anche Juric le sue responsabilità le ha. Le due reti subite ieri sono state eseguite dal Crotone praticamente in fotocopia: punizione dalla trequarti e colpo di testa del centrale difensivo. Un copione troppe volte già visto in questo torneo ed al quale neppure un perfezionista come il tecnico croato ha saputo ancora porre rimedio.

    Difficile trovare una via d'uscita. Forse basterebbe un episodio favorevole. Una scintilla in grado di riaccendere quell'ardore che, aldilà di chi c'era e non c'è più, animava il Grifone fino ad un paio di mesi fa.

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