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    Genoamania: così la barca rossoblu rischia il naufragio

    Genoamania: così la barca rossoblu rischia il naufragio

    • Marco Tripodi

    Un vortice senza fine sta trascinando in basso il Genoa di Ivan Juric.

    I quattro schiaffi rimediati a Cagliari rappresentano la sconfitta più pesante incassata dal Grifone in questa stagione e aggiornano la definizione di peggior gara dell'anno, cosa che per la verità sta avvenendo con una frequenza a dir poco preoccupante.

    ANDAMENTO LENTO - Il bel Genoa ammirato per buona parte dell'autunno sembra essersi congelato con l'arrivo dei primi freddi. E siccome l'inverno è solo all'inizio, le prospettive per i rossoblu non sono certo rosee. L'unica consolazione arriva dal fatto che chi sta in fondo alla classifica non sembra avere mezzi e morale per trascinare nel baratro anche i liguri.

    Dopo l'esaltante successo con la Juventus, datato 27 novembre, per i tifosi rossoblu le soddisfazioni si sono di colpo esaurite. Nelle otto sfide successive, compresa quella non proprio straripante di Coppa Italia con il Perugia vinta solo ai supplementari, Burdisso e compagni hanno incassato solo delusioni, con l'unica eccezione della vittoria sulla Fiorentina nel recupero del 15 dicembre. Cinque sconfitte, di cui quattro consecutive: questo il terribile 'score' collezionato nell'ultimo mese.

    Ma se in alcuni di questi casi, come contro l'Inter o il Torino, le sconfitte apparivano quanto meno immeritate per quanto visto in campo, ultimamente non si può neppure dire ciò.

    MERCATO - Juric, giustamente, fa notare che le partenze di Rincon e Pavoletti e le assenze di Perin e Veloso hanno finito per depotenziare e stravolgere un collettivo che non può certo contare su una rosa da Champions League. Ma questo non basta a giustificare quanto visto oggi al Sant'Elia.

    Anche perché Lamanna, pur non avendone lo stesso carisma, ha dimostrato di saper sostituire a dovere il vicecapitano e lo stesso discorso lo si può fare per Simeone che, con caratteristiche diverse rispetto a Pavoletti, sta comunque facendo quello per cui è pagato.

    La vera falla appare piuttosto quella che sta preoccupantemente emergendo a centrocampo. Una falla tuttavia ampiamente preventivabile, vista la contemporanea defezione dei due pistoni attorno ai quali era girato il motore della squadra nei primi tre mesi.

    Normale quindi che sorga qualche dubbio sull'operato di Preziosi e soci in fase di mercato. Se davvero Rincon e Veloso erano così essenziali per questo collettivo perché, una volta saputo dell'infortunio occorso al portoghese, non si è temporeggiato qualche settimana prima di cedere il venezuelano? Magari giusto il tempo di trovare un sostituto pronto, senza essere costretti a mandare in campo un 22enne arrivato in prestito due giorni prima.

    DEPRESSIONE - La politica adottata dai vertici rossoblu sembra aver avuto una pesante ripercussione su un ambiente che appare depresso e demotivato. Alcuni degli uomini migliori della prima parte di stagione nelle ultime settimane hanno subito una pericolosa involuzione. Laxalt, complice anche una comprensibile stanchezza, appare l'ombra del folletto visto all'opera fino a poco tempo fa. Izzo, forse condizionato dalle voci sull'indagine che lo riguarda per quanto avvenuto ai tempi di Avellino, ha perso quella sicurezza che lo caratterizzava, e Ninkovic ed Ocampos, dopo qualche guizzo di classe che lasciava ben sperare, appaiono come talenti umorali e discontinui.

    Insomma, la squadra di Juric non gira più. E l'impressione è che ad avere minore responsabilità sia proprio il tecnico di Spalato. 

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