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    Genoamania, Perin e quell'atto d'amore che non arriverà

    Genoamania, Perin e quell'atto d'amore che non arriverà

    • Marco Tripodi
    Al di là delle prudenti parole di circostanza espresse ieri a fine gara dal diretto interessato,  che il futuro di Mattia Perin sia lontano dal Genoa è il segreto di Pulcinella.

    La conferma, oltre che dagli spifferi di calciomercato, arriva anche dalla commovente reazione avuta dall'Airone di Latina dopo il triplice fischio della sfida con il Toro. Un commiato bello e buono accolto con comprensione e rassegnazione dal popolo rossoblù.

    Tutti, o quasi, sono infatti concordi nel constatare che per l'ormai ex capitano il momento di spiccare il volo verso lidi più ambiziosi sia giunto. D'altronde Perin per questa maglia ha dato tutto e non solo in campo, come dimostrano le due ginocchia e la spalla fracassate per difendere i pali del club più antico d'Italia. Vero è che senza quei tre tremendi periodi trascorsi in infermeria probabilmente la carriera del più forte portiere del Genoa dell'età moderna avrebbe già da tempo preso un'altra strada.  Ma siccome la storia, anche quella del pallone, si fa con i fatti e non con le supposizioni non resta che constatare la fedeltà di Mattia a quella che lui stesso ha definito la sua seconda famiglia.

    Insomma, questa vicenda assomiglia tanto alla storia del figliol prodigo, i cui parenti si rassegnano all'idea di perderlo a patto di vederlo realizzato e felice. In mezzo a tutto questo c'è però un particolare sottolineato da pochi ma che stona abbastanza nel contesto generale di un quadro quasi idilliaco. La cessione del suo giocatore migliore non sfrutterà alle sempre bisognose casse del grifone quanto effettivamente ci si aspetterebbe. Il contratto di Perin, in scadenza tra 13 mesi, esclude che chiunque se lo aggiudicherà possa pagare un prezzo commisurato al suo reale valore. È una legge di mercato alla quale non ci si può che adeguare. Eppure un modo per aggirarla ci sarebbe e dipenderebbe soltanto dalla volontà del diretto interessato. A Mattia non resterebbe che sedersi al tavolo con i dirigenti rossoblu ed estendere il proprio vincolo di qualche anno. Un atto puramente formale che non impedirebbe a Perin di accasarsi altrove ma che al tempo stesso consentirebbe al club di alzare la propria richiesta di fronte agli acquirenti, incassando una cifra cospicua con la quale ripianare parte dei debiti e gettare le basi per costruire il nuovo Genoa.

    Sarebbe l'ultimo atto di amore di un calciatore verso la squadra a cui ha dato molto ma dalla quale ha ricevuto altrettanto. A cominciare da una carriera nel grande calcio. Ma conoscendo l'ambiente pallonaro difficilmente ciò avverrà.

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