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    Genoamania, due sconfitte che amplificano i meriti di Ballardini

    Genoamania, due sconfitte che amplificano i meriti di Ballardini

    • Marco Tripodi
    Dopo l'Atalanta anche la Fiorentina rifila tre reti al Genoa. Nel giro di sette giorni il Genoa subisce ciò che era riuscito ad evitare nei sei mesi precedenti. Mai infatti prima della trasferta di Bergamo i rossoblu avevano subito più di due gol nella stessa gara da quando Davide Ballardini è tornato a prendere possesso dello spogliatoio di Pegli.

    Un dato in controtendenza arrivato proprio all'indomani della matematica salvezza conquistata dal Grifone. Una coincidenza che non è certo casuale e che non può essere giustificata solamente con la maggior determinazione messa in campo da due squadre che, a differenza del Genoa, hanno ancora da combattere per raggiungere il proprio obiettivo stagionale.

    La spiegazione di questa statistica è casomai da ricercare nel calo inevitabile di concentrazione avuto dai rossoblu. Dopo aver corso a perdifiato da novembre a fine aprile, una volta tagliato il traguardo Perin e compagni si sono comprensibilmente seduti a riposare. Un calo di concentrazione evidente e ampiamente giustificabile che spiega il perché dei tanti goql presi in appena 180 minuti. Un dato che allo stesso tempo evidenzia ancor di più i meriti già straordinari di Ballardini che ha saputo ottenere il massimo da una squadra che mostra evidenti limiti tecnici. Finché c'era da remare per raggiungere la riva tutti o quasi l'hanno fatto permettendo alla barca genoana di arrivare sana e salva nel porto di destinazione. È però evidente che se a questa squadra vengono a mancare le motivazioni, allora sia molto difficile riuscire a fare qualcosa che non sia l'ordinaria amministrazione.

    Qualcuno obietterà che senza l'espulsione sicuramente affrettata di Pandev le cose con la viola sarebbero andate in maniera differente. Probabile. Ciò non toglie che al di là dei due lampi di Pepito e Lapadula, il Genoa di ieri è sembrato per almeno un'ora molto più vicino a quello demotivato e molle di Bergamo che non a quello attento e cinico visto all'opera nelle 22 partite precedenti.

    E allora, siccome dalle sconfitte si deve imparare più che dalle vittorie, si faccia in modo che queste ultime due partite convincano chi di dovere ad allestire una rosa che faccia non dico sognare ma quantomeno non soffrire i propri tifosi in vista della prossima stagione.

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