Genoamania: il solito mercato, tra delusioni, speranze e mancati rimpianti
Nove acquisti e sei cessioni: anche nel 2017 il mercato invernale del Genoa si conferma un'autentica girandola di giocatori.
Con ben quindici cartellini movimentati in un mese, praticamente uno ogni due giorni, il Grifone ha vinto ancora una volta la virtuale classifica di regina della trattative di gennaio.
Un titolo probabilmente poco gradito a Ivan Juric ed anche a molti tifosi che in poco più di quattro settimane si sono ritrovati una squadra stravolta, oltre che dagli infortuni, anche dalla campagna acquisti e cessioni.
E' ovvio che per tracciare un bilancio definitivo e veritiero del mercato rossoblu bisognerà vedere i risultati del campo, visto che alla fine l'unico giudizio che conta è proprio quello del rettangolo verde. Però un primo consultivo generale lo si può già fare anche oggi.
Cominciando dagli acquisti, questi si possono dividere in tre grandi categorie: i ritorni, le scommesse, l'usato sicuro.
I RITORNI - Nella prima rientrano Rubinho, Mauricio Pinilla e Raffaele Palladino, tre ex rossoblu che hanno lasciato grandi ricordi nella memoria dei tifosi, sui quali per esigenze diverse il Grifone ha deciso di puntare nuovamente. Il ritorno del portiere brasiliano è stato dettato dalla sorte, essendosi reso necessario per supplire all'assenza forzata di Perin. Quello del centravanti cileno, invece, servirà a surrogare la partenza di Pavoletti e a far crescere ulteriormente Simeone, mentre l'esterno campano è la carta scelta da Juric per sviluppare quel gioco offensivo che da sempre è il suo marchio di fabbrica.
LE SCOMMESSE - Anche nella categoria scommesse potremmo inserire tre nomi: quelli dei giovani Andrea Beghetto e Leonardo Morosini e quello del marocchino Adel Taarabt. I primi due erano da più parti indicati come alcuni dei prospetti più interessanti della Serie B e, seppur ancora non abbiano avuto modo di mettersi in mostra, è chiaro che il Genoa punti molto su di loro per l'avvenire. Più azzardata la mossa di riportare in Italia il talento cristallino ma di difficile gestione dell'ex Milan. Domenica Taarabt, pur reduce da 18 mesi di quasi totale inattività, ha mostrato subito di cosa sia capace in campo. Speriamo solo che il buon giorno si veda dal mattino.
USATO SICURO - Infine ci sono i cosiddetti “usati sicuri”. In questo gruppo possiamo inserire Danilo Cataldi e Oscar Hiljemark. I due elementi sono accomunati dallo stesso settore del campo nel quale amano agire, seppur con caratteristiche diverse, e da una carta d'identità ancora fresca di stampa che tuttavia non ne intacca la grande esperienza già maturata in Serie A. Il laziale è arrivato in prestito secco e a giugno tornerà alla base mentre lo svedese è stato acquisito a titolo definitivo. Entrambi però hanno tutte le potenzialità per tornare molto utile nello scacchiere tattico di Juric.
C'è poi un nono acquisto che sfugge da queste tre classificazioni, in quanto la sua presenza a Pegli è stata decisamente fugace. E' il difensore francese Loick Landre, prelevato dal Lens e subito girato in prestito al Pisa.
Cambiando fronte e passando a quello delle cessioni possiamo continuare sulla stessa falsa riga, dividendo i sei ormai ex genoani nelle tre categorie seguenti: i grandi partenti, le delusioni e quelli che in pochi rimpiangeranno.
GRANDI ADDII - Nella prima rientrano senza dubbio Leonardo Pavoletti e Tomas Rincon, accomiattatisi da Pegli prima ancora dell'apertura ufficiale del mercato. Con loro due Preziosi ha fatto cassa, incamerando poco meno di 30 milioni utili a ripianare i debiti del club, ma ha anche fatto arrabbiare molti tifosi, illusi che dopo una campagna acquisti estiva senza smobilitazioni l'aria in casa rossoblu potesse essere cambiata. E invece, tempo pochi mesi, si è tornati a quella che qui da tempo è la normalità.
I "NON RIMPIANTI" - Se molti rimpiangeranno El General più che Pavoloso, già oscurato dall'astro nascente di Simeone, pochi saranno quelli che si stracceranno le vesti per gli addii di Serge Gakpé e Issa Cissokho, elementi mai veramente capaci di lasciare un segno significativo del loro passaggio in rossoblu.
DELUSIONI - Per finire ci sono le due delusioni: Riccardo Fiamozzi e soprattutto Lucas Ocampos. L'argentino era arrivato in pompa magna quest'estate con l'etichetta di prossimo craque ma a conti fatti, pur facendo vedere qualche colpo interessante, si è dimostrato troppo fumoso e discontinuo. Personalmente non credo che a Milano possa fare meglio di quanto fatto qui. Anche Fiamozzi era giunto con importanti recensioni alle spalle ma se in quattro mesi è riuscito a giocare solo qualche scampolo di partita forse qualche domanda sul suo valore sarebbe lecito farsela.
In sintesi, riassumendo il tutto con il classico voto scolastico, mi sento di dare un 6,5 al mercato del Grifone. Anche se poi, come sempre, il vero giudizio lo darà sempre e solo lui: il campo.