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Genoamania: derby scontato. Come quello di un anno fa...
PRONOSTICO A SENSO UNICO - Mai come adesso il giardino del nostro vicino, o meglio del nostro cugino, è sembrato così verde. Ma siccome alle disgrazie la solitudine non sembra piacere, proprio in un momento in cui in casa Genoa le cose non potrebbero probabilmente andare peggio di così, arriva puntuale come una sentenza l'appuntamento con la gara da vincere assolutamente. Un appuntamento al quale oltretutto i nostri dirimpettai giungono nel più fulgido splendore atletico e mentale, forti soprattutto di una striscia positiva che ha reso Marassi il loro fin qui inespugnabile bastione.
Insomma il Grifone senza artigli di questo inizio di stagione sembra dover fare da vittima predestinata all'aguzzino blucerchiato. Ad analizzare freddamente la sfida del Ferraris non c'è infatti un solo motivo logico per sperare che le cose vadano nella giusta maniera. Semplicemente loro sono più forti, più belli, più fortunati. L'unico appiglio che ci resta per provare a guardare il derby con un pizzico di immotivato ottimismo lo troviamo così nell'abusatissima retorica calcistica.
LUOGHI COMUNI - In particolare ci sono due frasi fatte che troppo spesso vengono ripetute in occasioni simili a questa. Una dice che il pallone è rotondo, testimoniando come la fortuna planetaria ed ultrasecolare di questo gioco stia nel fatto che nessun risultato è scritto a priori. L'altra considera il derby come una gara in cui i valori reali vengono spesso capovolti sul campo.
A ben guardare però c'è un terzo motivo per il quale il tifoso rossoblu potrebbe nutrire un briciolo di speranza e lo si trova portando le pagine del calendario indietro di dodici mesi, al derby d'andata dello scorso anno.
CORSI E RICORSI - A quell'appuntamento il Genoa ci arrivò con il vestito buono della festa. L'avvio di stagione era stato straordinario, tanto che nonostante una gara in meno rispetto alle rivali (causa il rinvio per nubifragio dell'incontro con la Fiorentina) il Grifo volteggiava sorprendentemente nelle zone alte della classifica, sulle ali dell'entusiasmo di un gioco scoppiettante. Insomma la squadra di Juric un anno fa sembrava la copia esatta della Sampdoria rivelazione di oggi, che guarda caso ha disputato una partita in meno (quella interna con la Roma, rinviata ad inizio settembre causa allerta meteo!!!) rispetto a quanto previsto dal calendario. Viceversa i blucerchiati di allora erano molto vicini al Genoa attuale. Nel pieno di una crisi di gioco e di risultati, Giampaolo arrivò a giocarsi la panchina proprio contro l'altra metà di Genova. Sull'orlo dell'esonero, esattamente come accadde oggi al suo collega di Spalato.
Insomma, ieri come oggi, la bilancia del derby pendeva nettamente da un lato. Ma quella sera del 22 ottobre il campo ribaltò completamente tutto, consolidando la panchina del tecnico doriano e dando la prima piccola spallata a quella del collega genoano.
Chissà che sabato sera il cerchio non possa chiudersi, glissando quella parentesi che capovolse il corso dei destini rossoblucerchiati e ristabilendo quelle gerarchie intraviste in quell'illusorio ed abbagliante avvio della passata stagione.
Forse è solo scaramanzia. Ma per come stanno le cose non ci resta che sperare in quella. A meno che qualche santo da lassù non decida di provvedere di sua spontanea volontà, senza farci passare per blasfemi.