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Genoamania, rosa scarna e fiato corto: le due spine di Ballardini
Anche il totem Ballardini, il taumaturgo capace di resuscitare una squadra in catalessi, deve per il momento inchinarsi alla mortifera legge del Ferraris ,quella che nel 2017 ha portato in dote per il Grifone appena due sorrisi a fronte di una copiosa dote di schiaffoni.
PORTE GIREVOLI - Eppure ieri sera contro l'Atalanta tutto sembrava lasciare presagire che il sortilegio si potesse finalmente spezzare. Un gol in apertura, giusto per mettere la gara in discesa oltretutto segnato da uno dei giocatori più attesi ma finora anche più deludenti della stagione, e una fase difensiva che tutto sommato lasciava all'avversario giusto il minimo sindacale sembravano il preludio ad una festa natalizia molto anticipata. Il lampo di Ilicic sul tramonto del primo tempo e soprattutto il clamoroso doppio errore di Pandev all'alba del secondo hanno però dato una svolta imprevista alla gara. A completare l'opera ci ha poi pensato la zuccata di Masiello, lasciato incredibilmente libero di colpire da un Rigoni in serata da penna rossa. Sotto di una rete dopo aver sfiorato più volte il raddoppio e psicologicamente abbattuti dal rapido uno-due atalantino, i rossoblu hanno cercato generosamente di riaprire la gara evidenziando però gli evidenti limiti fisici e tecnici di questo collettivo.
POCA AUTONOMIA - Come era successo nelle vincenti trasferte di Crotone e Verona, anche contro i bergamaschi il Genoa è andato via via spegnendosi con il passare dei minuti nonostante in questo caso il punteggio gli imponesse una pronta ed immediata reazione. La volontà da sola questa volta non è bastata. Serviva qualcosa di più. Era necessaria una freschezza ed un dinamismo atletico che il Grifo in questo momento non possiede, quantomeno non per 90 minuti. La classica formula della squadra che vince non si cambia in questo caso si è rivelata un boomerang per Ballardini, costretto forse più per necessità che per convinzione a mandare in campo per la quarta settimana consecutiva sempre i medesimi uomini.
ORGANICO RISTRETTO - La sfida all'ex idolo Gasperini ha dimostrato una volta di più come il Genoa possieda una rosa qualitativamente risicata ed una condizione fisica alquanto lacunosa. E proprio su questi due aspetti dirigenza e staff tecnico dovranno focalizzare la propria attenzione nel prossimo mese. Gennaio sarà dunque decisivo per l'avvenire rossoblù. Da una parte si dovrà lavorare per irrobustire l'organico con innesti di valore, spurgandolo dalle inutili eccedenze, dall'altra sarà necessario fornire alla squadra una preparazione atletica adeguata. Quella che evidentemente è mancata la scorsa estate e che adesso fa sentire il suo peso.