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Genoamania: e c'è anche chi storce il naso...
Difficilmente la torta rossoblu confezionata da Davide Ballardini al primo mese della sua terza avventura all'ombra della Lanterna poteva essere più gustosa di così.
La vittoria di Verona, che fa il paio con quella ottenuta a Crotone due settimane fa in casa di un'altra diretta concorrente alla salvezza, conferma le impressioni avute nelle prime uscite del Ballardini-ter. Il tecnico romagnolo in poche settimane è riuscito a sconvolgere completamente una squadra sfiduciata e demotivata, donandole una personalità sconosciuta prima. Un'iniezione di fiducia che ha avuto come naturale conseguenza un importante contributo in termini di punti.
TROPPE CRITICHE - In quattro gare sotto la guida dell' ex allenatore di Lazio e Palermo, il Genoa ha dimostrato di saper soffrire ed attendere l'avversario per poi colpirlo al momento più opportuno. Eppure questa mattina nelle piazze virtuali e reali frequentate dal popolo rossoblu sento troppi mugugni a mio avviso inopportuni. Critiche al gioco e riferimenti alla fortuna la fanno da padrone sulle bocche di tanti tifosi, evidentemente già immemori di che cos'era questa squadra soltanto un mese fa.
È fuor di dubbio che quello di ieri non sia stato certo un Genoa spettacolare e che contro la Roma se De Rossi non ci avesse messo lo zampino difficilmente si sarebbe evitata la sconfitta. Ma è anche vero che se c'è un pregio che si deve riconoscere a questo Grifo è quello di avere la capacità di mettersi nelle condizioni di sfruttare eventuali regali dell'avversario o della sorte, senza sbracare quando le cose in campo non vanno come si vorrebbe. Una situazione, prima di tutto mentale, che difficilmente avveniva con Juric.
BRUTTO MA BUONO - Inoltre l'importanza di queste prime tre gare era talmente alta che non si poteva pretendere di dare priorità a vani estetismi, magari preferendoli ad un sano e robusto utilitarismo. Il Genoa doveva fare punti e li ha fatti, il resto sono spigolature da limare con calma e serenità nelle prossime settimane. Del resto che Ballardini non fosse un profeta del calcio champagne lo sanno anche i ciuffi d'erba del Signorini, nonché molti di quei mugugnoni odierni che un mese fa ne invocavano a gran voce il ritorno.
Si sa che, soprattutto a Genova, il mugugno è libero e gratuito. Ma in questo caso mi sembra anche prima di tutto ingeneroso verso chi ha preso una ciurma rabberciata e l'ha trasformata, almeno per ora, in un equipaggio che sembra aver ben chiaro quale sia l'orizzonte da raggiungere.
Edonisti ed esteti del pallone per il momento è meglio lasciarli da parte. Ora serve solo del sano e pragmatico realismo, perché la strada che porta alla salvezza è ancora lunga e tortuosa e il Genoa ha cominciato a percorrerla solo adesso.