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    Genoa, Zangrillo: "Gilardino non si tocca, attacchi ignobili. 777 ha dei problemi, non sono lo scemo di turno"

    Genoa, Zangrillo: "Gilardino non si tocca, attacchi ignobili. 777 ha dei problemi, non sono lo scemo di turno"

    • Redazione CM
    Alberto Zangrillo difende Alberto Gilardino. Il presidente del Genoa parla così dell'allenatore in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Trovo ignobile e inaccettabile che Gilardino venga messo in discussione. Io sono dell'idea di sostenerlo sempre, fino a quando dimostrerà di avere la squadra dalla sua parte e di sapersi adattare alle necessità. Gilardino ci ha fatto vivere momenti felicissimi che qui mancavano da tanti anni. Non dobbiamo dimenticare la sua umiltà, il percorso che ha compiuto, la capacità di fare gruppo, di mettersi in discussione e di garantire armonia con il suo staff che è esempio di educazione, signorilità e predisposizione al lavoro. Non condivido la regola non scritta in base alla quale debba sempre pagare l'allenatore, anche perché spesso queste regole non scritte consentono la contaminazione di individui che perseguono solo obiettivi personali ed economici". 

    GUD E RETEGUI VIA - "Non ho mai avuto il minimo ruolo nelle entrate, nelle uscite e nella progettazione della parte sportiva. Non vengo mai interpellato. Ma, detto questo, mi sento responsabile e quindi se devo condividere delle colpe su questo tema mi metto in prima fila e prendo le responsabilità che mi competono. Il direttore sportivo Ottolini ha dovuto confrontarsi con necessità di vario genere. Tanto per essere chiari, Gilardino non si è trovato nella situazione di Conte, che dopo la sconfitta di Verona alla prima giornata ha alzato la voce e ha preteso che venissero colmate delle lacune. Il Genoa è in una situazione differente e dobbiamo accettarla. E per questo dobbiamo dare il giusto valore a una persona che ha saputo adattarsi in modo mirabile alla realtà e a circostanze negative, senza mai cercare alibi o giustificare il proprio operato sottolineando lacune obiettive". 

    GLI INFORTUNI - "Ci hanno condizionato, ma noi abbiamo un settore medico di prim'ordine. Qualche benpensante si è divertito a rilevare due cose: la prima è che la preparazione atletica non fosse adeguata, la seconda è che l'intensità degli allenamenti faciliterebbe gli infortuni. Il responsabile dei preparatori è il professor Alessandro Pilati, il migliore sulla piazza, e lo ringrazio anche perché sopporta certe cattiverie. I guai di De Winter e Malinovskyi dipendono solo dalla sfortuna. Frendrup e Badelj, invece, non si sono mai risparmiati per il loro attaccamento: succede di farsi male". 

    COME RIALZARSI - "Attraverso un processo semplice: guardarsi negli occhi con sincerità, affrontare con serenità i prossimi impegni fin dalla partita con il Bologna, far crescere giovani straordinari come Ekhator e Marcandalli. E poi c'è la Gradinata Nord: non ce l'ha nessun altro club ed è sempre presente con calore e passione a prescindere da categorie, presidenti, allenatori, giocatori". 

    CHI COMANDA - "Nel Genoa c'è un amministratore delegato, Andres Blazquez, che si è assunto soprattutto in questo difficile momento la responsabilità di portare avanti la società che ha anche dei problemi di ordine strutturale, amministrativo, gestionale. Abbiamo un socio di riferimento che ha dei problemi, la cui natura verrà valutata e giudicata e porterà a conseguenze che nessuno di noi è in grado di prevedere. Ogni buon comandante che vive una situazione di difficoltà, come succede oggi all'ad, deve poter pensare di puntare sul resto della truppa. Io sono sempre stato a disposizione, però tutti coloro che in questo momento fanno parte della società devono andare in un’unica direzione. Devono essere banditi personalismi, fughe in avanti e invasioni di campo. Questo vuol dire che ciascuno deve fare la propria parte, nel proprio ambito". 

    PRESIDENTE TIFOSO - "Ecco, basta con questa storiella, perché così si pensa che io sia lo scemo di turno che quando serve ci mette la faccia e poi deve stare buono. Io sono il primo tifoso, ma in molte e determinanti circostanze la mia signorilità e la reputazione personale, costruita in decenni, hanno aiutato il Genoa. Ci vuole educazione, serve rispetto dei ruoli, ma anche della mia figura istituzionale. A far cascare la penna ci metto un secondo. Una figura come la mia è utile perché riconosciuta in ambito nazionale e internazionale. I pupazzi seguono il vento. Io interpreto il vento e rimango solidamente al mio posto. Ma osservo, fotografo e arriverà il giorno in cui tutti noi dovremo rendere conto di ciò che avremo fatto negli ultimi tre, quattro, cinque anni. Credo di dare l'esempio perché non voglio essere protagonista: non taglio nastri, non mi faccio fotografare, non faccio passerelle. Ma non sono fesso". 

    CESSIONE DEL CLUB - "E' un passaggio conseguente a qualcosa che non è ancora accaduto. Cioè il cambio di controllo della società. Se ci fosse stato, come presidente avrei dovuto informare gli organi federali. Il nostro azionista di riferimento, 777 Partners, ha difficoltà che si sono manifestate attraverso cessioni di tre società del gruppo. In questo momento c'è un advisor finanziario che dialoga con i nostri soci di riferimento e che orienta l'azione dell'ad. Vedremo quello che accadrà". 

    SILVIO BERLUSCONI - "Oggi mi direbbe: 'Chi te lo fa fare?'. E c’è anche qualcun altro che me lo ripete". 

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