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Genoa, Liverani e Juric meditano la vendetta degli ex
Per primo toccò a Liverani, divenuto nel giugno 2013 la guida della prima squadra del Genoa dopo una breve esperienza nel settore giovanile. La sua avventura al Grifone durò pochissimo e si concluse ad inizio autunno con un esonero motivato dalle cinque sconfitte incassate nelle prime sette partite. All'ex regista di Perugia e Lazio non bastò vincere il derby per guadagnarsi ulteriore fiducia dal presidente e da una piazza che lo scaricò ben presto. Tre anni più tardi sorte simile capitò al collega croato. Chiamato al timone del Grifo come sostituto ideale di Gasperini, Juric non seppe seguire il solco tracciato dal suo maestro e precessore. Esonerato una prima volta a febbraio 2017, dopo un pesante 5-0 incassato in casa del Pescara ultimo in classifica, il dalmata fu richiamato dopo sette settimane. L'essere riuscito ad evitare la retrocessione gli garantì la permanenza al Genoa che tuttavia gli diede nuovamente il ben servito il 5 novembre successivo. Rimasto comunque sotto contratto, fu a lui che Enrico Preziosi ripensò nuovamente undici mesi più tardi, affidandogli per la terza volta la panchina del suo club. Anche questa parentesi fu però decisamente poco fortunata per Juric, sollevato definitivamente dall'incarico ad inizio dicembre, dopo essere stato eliminato in Coppa Italia dall'Entella.
Ora il dio del pallone regala ai due tecnici la possibilità di prendersi la più clamorosa delle rivincite. Se domenica il Lecce di Liverani batterà il Parma e il Verona di Juric negherà il successo al Genoa, i rossoblù saranno condannati al ritorno in Serie B proprio per mano di quei tecnici condannati in maniera analoga. Una vendetta dolceamara e tremenda per chi in riva al Mar Ligure non ha vissuto le gioie che sperava di ottenere.