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Genoamania: la volpe, l'uva e quelli che si scansano
Nonostante i quasi tremila anni di vita, questa storiella attribuita ad Esopo resta clamorosamente sempre attuale. Come dimostrano le reazioni che stanno avendo molti tifosi dell’altra squadra di Genova che da qualche ora sembrano fare a gara per sminuire l’importanza del derby appena perso: “Ve l’abbiamo regalato”, “Ci siamo assicurati i sei punti per l’anno prossimo”, “Comunque restiamo davanti”, “Ma quale Boselli? A noi queste cose non interessano”, “Senza pubblico non è un derby”. Il corollario di frasi fatte e riciclate è abbondante quanto la pioggia caduta su Marassi ieri sera. Frasi che, ovviamente, avrebbero avuto tutt'altro tenore ed enfasi se il risultato fosse stato differente. La realtà è che ancora per un po’ il santino di Mauro Boselli potrà restare solo ed indisturbato sull’altarino eretto nove anni orsono. Un ricordo che brucia parecchio all’altra metà di Genova, malgrado in pochissimi abbiano il coraggio di ammetterlo, preferendo sostenere che l’uva non sia poi così buona.
In casa Genoa, comunque, l’aver sventato la tentata vendetta è soltanto un traguardo intermedio nella lunga corsa verso l’obiettivo più importante. Se il campionato fosse un romanzo giallo si direbbe che il Grifone ha evitato che a commettere il delitto fosse il suo rivale più temuto, ma il reato non è ancora del tutto scongiurato. Il rischio che quell’uva schifata dal cugino possa riempire la pancia rossoblù è alto e il primo compito di Nicola sarà proprio quello di evitare pericolosi mal di stomaco. Archiviato il derby, restano ancora tre gare da giocare. Nove punti in palio, con quattro (e mezzo) da poter gestire. Sembrerebbe un vantaggio più che rassicurante ma nei finali di stagione nulla è mai scontato, specialmente in coda. Anche perchè mentre il Lecce, principale ma non più unico avversario in una lotta salvezza che ora comprende anche l’Udinese, ha dalla sua un calendario teoricamente favorevole stessa cosa non si può dire per il Grifone. Difficile immaginare che l’Inter, di scena sabato al Ferraris e reduce dal mezzo passo falso con la Fiorentina, sia disposta a perdere altri punti per strada; altrettanto improbabile pensare che il bel Sassuolo del post-lockdown possa concedere regali nella sua ultima gara interna o che l’ex dal dente avvelenato Ivan Juric torni a Marassi nel primo week-end agostano per farsi una semplice gita in Riviera.
In sintesi gli avversari che al Genoa restano da affrontare saranno tutt'altro che malleabili. Mica come la squadra incontrata ieri sera, disposta a scansarsi perchè tanto a lei la vite non interessava...