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    Genoa, Favilli: 'Ho scelto il Grifo tra tante offerte. Non vedo l'ora di esultare'

    Genoa, Favilli: 'Ho scelto il Grifo tra tante offerte. Non vedo l'ora di esultare'

    • Marco Tripodi
    È uno degli attaccanti più promettenti del panorama italiano tanto che per aggiudicarsene le prestazioni il Genoa quest'estate ha dovuto battere una nutrita concorrenza e accontentare le per nulla umili richieste economiche della Juventus. Ma più che i milioni sborsati da Preziosi a portare Andrea Favilli all'ombra della Lanterna è stata soprattutto la volontà del diretto interessato: "Avevo varie offerte - ha svelato al Secolo XIX - ma ho scelto il Genoa perché mi ha voluto più di tutti, dall’allenatore al presidente che si è esposto tanto per me. Risceglierei il Genoa altre mille volte".

    Una volontà d'acciaio che il ventunenne di Pisa aveva già mostrato in momenti ben più duri del corso della sua breve carriera: "Quando mi sono rotto il ginocchio con l’Ascoli c’è stato un pensiero che mi ha dato forza ogni giorno: non poteva essere l’infortunio a farmi smettere di sognare. Ne avrei fatto volentieri a meno, ma mi ha fatto crescere. La famiglia e la mia ragazza mi hanno dato una forza incredibile ma la spinta maggiore è arrivata dalla mia fame, dalla voglia di arrivare ad alti livelli. Non sento di aver perso occasioni, sapevo che avrei ripreso il mio percorso e ora sono più forte di prima".

    Dopo qualche guaio fisico di troppo, che gli ha impedito di essere protagonista nel Genoa di inizio stagione, Favilli è ora pronto al rientro in squadra: "Sto bene, ho dovuto superare quest’ultimo acciacco ma ora mi alleno in gruppo da 10 giorni. Sono quasi pronto, devo solo tornare al 100%: ho solo bisogno di iniziare a fare un po’ di minutaggio. Mi sono girate un po’ le scatole perché sin dal primo giorno di ritiro mi ero sentito bene ma dopo un infortunio al crociato qualche acciacco ci sta. Devo solo lavorare, sperando di non fermarmi più".

    Ora per lui l'obiettivo primario è tornare in campo quanto prima e magari alzare le braccia al cielo: "Non vedo l’ora. Prima di giocare mi sogno le azioni, i gol, le esultanze: è una cosa che mi carica, sono immagini ricorrenti nella mia testa. Vivo di questo, quando torno a casa sono felice se ho fatto gol e la squadra vince. Il gol mi manca, muoio dalla voglia di esultare sotto la Nord. Dobbiamo continuare per gradi, ora c’è il Parma, ma abbiamo le qualità per continuare così".

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