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    Galeone: "Basta costruzione dal basso, la Fifa faccia come nel basket. 10 secondi per superare la metà campo"

    Galeone: "Basta costruzione dal basso, la Fifa faccia come nel basket. 10 secondi per superare la metà campo"

    • Andrea Distaso
    Giovanni Galeone, ex allenatore di Pescara, Perugia, Napoli e Udinese tra le altre, ha concesso una lunga intervista a Il Corriere della Sera. Nel corso della quale, ha commentato in maniera fortemente critica alcune tendenze del calcio di oggi: "Per fortuna non alleno più, rischierei di morire in panchina. Mi salterebbero le coronarie se un mio difensore toccasse la palla all'indietro verso il portiere. Un autogoal come quello del Napoli a Como mi avrebbe ucciso. Ma è mai possibile? 'Sta palla sempre indietro, 'sta partenza dal basso. Ma basta, fatela finita. La Fifa dovrebbe fare come nel basket: 10 secondi per superare la metà campo. Ma tanto poi superata quella sarebbe la stessa storia, solo passaggi inutili. C'è anche un problema di concentrazione: un goal come il secondo contro la Germania nemmeno all'oratorio”.

    Lo sfogo di Giovanni Galeone prosegue così: “Le partite al 90% sono di una noia mortale. Batti un calcio d'angolo e dopo tre passaggi, sei di nuovo dal tuo portiere. Tutte geometrie senza fantasia. Così il calcio non è nulla. I ragazzini che giocano a pallone non si divertono più. Gli insegnano gli schemi e non sanno più stoppare una palla, palleggiare, saltare l'uomo. Chi ci riesce ancora andrebbe protetto dal Wwf: sono esemplari in via d'estinzione". 

    A Il Corriere della Sera, Giovanni Galeone ha tuttavia elencato una serie di esempi virtuosi del calcio attuale: "In Spagna difendono l'identità, puntano anche sui giovani. E infatti vincono. Qui vedi una partita di Serie C e poi cambi su una di Serie A e — tranne qualche eccezione — è tutto uguale, omologato, senza emozioni. No, non mi piace 'sto calcio. Quarant'anni fa, anche senza vincere nulla, il mio Pescara divertiva. Durò poco, perché davanti c'erano le vere corrazzate. Ma avevamo un'idea, giocatori giovani che erano felici. E si vedeva. In Italia tutto da buttare? No. Il Como, per esempio, ha una proprietà straniera, ma si vede che ha una sua identità. A me Fabregas piace tantissimo. Nico Paz è forte forte. Però ci sono troppi giocatori che si sentono grandi e non lo sono. Montati e presuntuosi. Io ho visto Zico, dico Zico, restare al freddo di Udine dopo l'allenamento per un'ora da solo a calciare le punizioni contro la barriera di legno”.

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    LordNemo
    LordNemo

    Si dai facciamo anche il gol che vale doppio da fuori area e poi tutti in enoteca con galeone.

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