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    Formato Europa e gioielli in vetrina: Empoli, la vittoria delle idee e dell'estremista Andreazzoli

    Formato Europa e gioielli in vetrina: Empoli, la vittoria delle idee e dell'estremista Andreazzoli

    • Federico Albrizio
    Più che sorpresa, ormai l'Empoli è la vera e propria rivelazione di questa Serie A. Siamo quasi arrivati al giro di boa e i toscani si confermano ancora una volta una delle note più belle del campionato, l'ultimo acuto il prestigioso successo ottenuto sul campo del Napoli: fortuna certo, per il rocambolesco gol di Cutrone, ma anche un premio per la personalità esibita dai giocatori nel non snaturarsi e fare il proprio gioco anche al cospetto di una delle squadre in lizza per la vittoria dello scudetto. Un altro scalpo eccellente da aggiungere alla collezione, dopo quello della Juventus (2a giornata) e quello della Fiorentina in un pazzo derby vinto in rimonta, e 26 punti che proiettano l'Empoli a lottare per un posto in Europa con squadre del calibro di Fiorentina, Juve, Roma e Lazio. Un'altra prova della bontà del lavoro fatto dalla dirigenza nella costruzione della rosa e, soprattutto, da Aurelio Andreazzoli in panchina.

    L'ESTREMISTA - Avere le idee chiare, d'altronde, è uno dei punti cardine dell'Andreazzoli-pensiero. Idee chiare e convinzioni profonde, anche quando le due sconfitte consecutive con Venezia e Sampdoria potevano far vacillare chi non era ancora convinto del progetto empolese. Avanti, nonostante i dubbi dall'esterno, perché questo è il credo che il tecnico ha costruito dopo una lunga gavetta e anche qualche delusione, il credo di un allenatore che ha deciso di continuare a studiare ed evolversi per essere diverso dagli altri. "Io mi ritengo estremo, presumo eh... Faccio cose che altri non fanno, mi sembra; comunque vado per la mia strada, faccio il mio, non mi adeguo, non mi importa se ti danno del rompicoglioni e dell'estremista", racconta lo stesso Andreazzoli in 'Pep Guardiola: storia, aneddoti, metodologia, evoluzione tattica', libro scritto di Carlo Pizzigoni. Una frase che riassume alcuni principi cardine, ma non tutti, perché è interessante anche la concezione di 'tempo' che Andreazzoli ha per un progetto calcistico. "Non è questione di antico o moderno, servono le idee. Quando mi dicono che ci vuole tempo... ma non è vero, è un alibi. Per dare un'identità non ci vuole tempo, poi ci sono i particolari che aggiungi ma l'identità la devi dare in tre o quattro settimane", prosegue all'interno del libro. Perché se l'idea è di giocare un certo tipo di calcio, per Andreazzoli non bisogna mai scordare il fine ultimo della competizione: vincere. E lo ha ribadito anche dopo il successo di Napoli: "Venire qui e cercare di non vincere sembrerebbe che facciamo spendere i soldi per nulla alla società. Credo che sia doveroso giocare per i tre punti, è un obbligo".

    GIOIELLI IN VETRINA - Parole come miele per la dirigenza dell'Empoli che, abbandonata da Dionisi per il Sassuolo, ha avuto il merito di puntare con decisione su un tecnico che già conosceva l'ambiente e di lavorare sul mercato per trovare le giuste soluzioni al suo stile di gioco. E anche in sede di acquisti, le idee si sono rivelate vincenti. Investimenti mirati e grandi intuizioni in prestito, come Vicario che si sta imponendo come uno dei migliori portieri del campionato per rendimento o i due attaccanti Cutrone-Pinamonti e gli 'esperti' Luperto e Zurkowski. E ora l'Empoli si gode anche le lusinghe di un mercato che si è accorto del talento all'interno della sua rosa. Bajrami e Ricci hanno estimatori, ma gli occhi sono puntati soprattutto sul classe 2000 Fabiano Parisi e sul 2002 Mattia Viti: il primo è stato una scoperta sulla fascia sinistra e fa gola al Napoli, che accarezza anche l'idea di un tentativo a gennaio; il secondo è ritenuto da molti addetti ai lavori una promessa al centro della difesa e su di lui si è già mossa l'Inter. Rumors che non devono distrarre i giocatori ha ribadito il presidente Corsi, che prima del Napoli ha sottolineato come la società non abbia alcuna intenzione di smontare il gruppo nella finestra invernale. L'Europa non sarà certamente l'obiettivo finale della società, che resta con i piedi ben saldi a terra e pensa prima a una salvezza tranquilla, intanto dirigenza e tifosi possono godersi un Empoli come non si era mai visto. E che, con l'estremista Andreazzoli, vuole continuare a sognare.

    @Albri_Fede90

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