Juve, è Audero il dopo-Buffon. Ma occhio a Thohir...
L’EREDE DI BUFFON IN BIANCONERO – Per Audero quella con la formazione viola è soltanto la quinta partita stagionale, eppure il portiere classe ’97 non ha subito alcun infortunio ed è sempre stato a disposizione. La Juventus, però, ha scelto di investire fortemente su quello che, dopo i vari tentativi fatti con Leali, Fiorillo, Brignoli e Pinsoglio, potrebbe essere a tutti gli effetti l’erede di Gianluigi Buffon in maglia bianconera. In estate, con la partenza di Storari e l’arrivo di Neto, l’ad Beppe Marotta ha scelto di inserire Audero nel giro della prima squadra mettendolo anche all’interno della lista Champions come terzo portiere in quanto cresciuto nel vivaio. La promessa? Quella di crescere accanto a Neto, Rubinho e Buffon, ma confrontarsi con il calcio giocato nella Primavera bianconera. Una scelta che, complici i problemi fisici e le squalifiche di Rubinho, hanno spesso costretto Audero a sedersi in panchina insieme a Massimiliano Allegri nel ruolo di terzo portiere per gran parte di questo inizio di stagione.
BIANCONERO DA SEMPRE – Audero è il classico frutto della globalizzazione. Nato da padre indonesiano e madre italiana arriva in Italia quando ha solo un anno. Cresce nel settore giovanile del Cumiana, città natale della madre, ma viene ben presto segnalato da Marco Roccati alla Juventus che lo inserisce nel proprio settore giovanile nell’estate del 2008. E proprio Roccati ha svelato un retroscena relativo alla gioventù di Audero ai microfoni di Calciomercato.com: “Emil è sempre stato un gradino davanti a tutti. Rispetto agli altri ragazzi che avevo con me nella scuola di portieri riusciva subito a mettere in pratica ciò che gli veniva chiesto mostrando in soli due anni grandissimi progressi. È per questo che ho chiamato Michelangelo Rampulla, all’epoca responsabile del settore giovanile, per segnalarlo. Non è stata una scelta a scatola chiusa, lo hanno visionato e provinato e solo allora è stato aggregato nel vivaio della Juventus”. Di Audero si racconta anche di un passato da centrocampista prima di vestire i panni del portiere, ma Roccati smentisce questo retroscena: “Emil non ha mai giocato né a centrocampo né in attacco ha sempre fatto il portiere fin da quando aveva 8 anni. Lui veniva da un piccolo paese la cui società calcistica non aveva neanche una squadra per ogni categoria. Lo presi con me nella mia scuola di portieri e fin da subito si è mostrato voglioso di migliorare fra i pali. Ha sempre avuto come riferimento Buffon, oggi si allena con lui direi che di strada ne ha fatta parecchia”.
TECNICAMENTE GIA’ COMPLETO - Con la Juventus vince numerosi premi individuali nei trofei giovanili (miglior portiere nel torneo "Tappari" di Lucento, e nel trofeo internazionale "Città di Cairo Montenotte") guadagnandosi anche la convocazione nelle selezioni giovanili italiane. Tecnicamente è già un portiere completo: la sua struttura fisica (è alto 1 metro e 90) gli permette di dominare in area di rigore, è rapidissimo nei riflessi mentre può ancora migliorare nelle parate a terra. La sfida contro la Fiorentina è stata l’esempio lampante di tutto il suo repertorio. Numerose le uscite in presa alta per evitare i pericoli sulle punizioni sventagliate da Bangu, miracoloso l’intervento sul colpo di testa di Minelli e ottime le parate su Chiesa, Ranieri e Diakhatè nel finale.
OCCHIO ALL’INTER – La Juventus, come detto, crede tantissimo in lui tanto da avergli già fatto firmare un contratto da professionista al compimento del 18esimo anno d’età. Chi però sta tenendo sott’occhio i progressi di Audero è l’Inter che tramite le parole del suo presidente, Erick Thohir ai microfoni di Tuttosport, ha confermato l’interesse per il portiere italo-indonesiano: “Chi vorrei della Juventus? Vorrei Audero portiere di origini indonesiane della Primavera ho letto alcune cose su di lui già un paio di anni fa”. Chissà se Thohir avrà anche letto che per la Juventus Audero è incedibile, almeno per ora.
Emanuele Tramacere
@TramacEma