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    Federer trionfa agli Australian Open: un campione irripetibile, il privilegio è viverlo da contemporanei VIDEO

    Federer trionfa agli Australian Open: un campione irripetibile, il privilegio è viverlo da contemporanei VIDEO

    • Pietro Scognamiglio
    Tennis a colazione, Serie A dall’ora di pranzo. La domenica perfetta, specie se aperta da un momento di grandezza assoluta, la cui proporzione è resa solo in parte dai numeri. Roger Federer ha centrato a Melbourne il ventesimo Slam di una carriera che sfugge a ogni confronto,  sollevando per il secondo anno consecutivo il trofeo degli Australian Open (sesta volta dal 2004). E’ mancata la finale che tutti avrebbero desiderato, quella contro Nadal, l’ennesima puntata della rivalità più appassionante che si è riaccesa all’improvviso proprio un anno fa. Speriamo l’appuntamento sia solo rinviato al prosieguo della stagione.

    Ma oggi va reso l’onore delle armi a Marin Cilic. Il croato è indiscutibilmente uno dei più solidi tra “tutti gli altri”. Quelli che devono sostenere enormi fatiche per risalire i tabelloni fino alla finale di uno Slam – a lui è riuscito tre volte, vincendo gli Us Open 2014 – ma poi devono arrendersi quando dall’altra parte c’è chi può andare oltre. E' il grande tema di giornate così: il tennis degli umani deve ammettere i suoi limiti.

    Solo apparentemente vulnerabile, Federer ha lasciato a Cilic due set e qualche speranza di giocarsela fino alla fine, specie all’alba del quinto parziale. Poi si è abbattuta la solita sentenza, accompagnata dalle lacrime finali per il corto circuito emotivo. Si fa fatica a immaginare un dopo Roger. “ Punto a diventare con il lavoro il prossimo numero uno – le parole del croato -, aver giocato per larghi tratti alla pari con Federer mi dà fiducia”. Gli appigli di chi auspica la successione sono solo anagrafici, perché sul piano tecnico diventa dura. Viaggiando verso i 37 anni, lo svizzero è costretto a pianificare i suoi impegni per poter continuare a garantirsi standard di rendimento d’eccellenza. E’ il motivo per cui l’Europa teme di non poterlo ammirare nella stagione su terra, prima di Wimbledon. E’ anche il prezzo da pagare per continuare a prolungare una leggenda. Il passare del tempo renderà limpida la consapevolezza di un privilegio: aver vissuto da contemporanei l’epoca di un campione difficilmente ripetibile. 

    @pietroscogna
     

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