Fallisce il CSKA Sofia, la Juve bulgara
I problemi finanziari iniziarono già nel 2006 quando il presidente in quel momento, Vasil Bozhkov decise di vendere il club a causa dei troppi debiti. Da quel momento il club cambiò più proprietari e allenatori ma senza alcun miglioramento ne dal punto di vista sportivo che economico. L'ultimo campionato vinto risale al 2008, ma la UEFA revocò al club la licenza per le coppe europee, un segnale che di fatto ha anticipato la fine del gigante dell'est. Nel 2013 sfiorò l'esclusione dalla massima serie bulgara, l'evento che fu accompagnato da una protesta dei tifosi che attaccarono la sede della Federcalcio. Lo scorso giugno il club è stato retrocesso alla terza divisione per la difficile situazione finanziaria. E mentre sul campo con 9 vittorie su 9 era ripartito alla grande, la situazione economica è peggiorata a tal punto da arrivare al fallimento.
La società fondata nel 1948 termina così una storia lunga 77 anni, durante i quali ha dominato in patria, vincendo per ben 31 volte il campionato e altre 19 volte la coppa nazionale. In Europa il Cska Sofia è arrivato per due volte in semifinale della Coppa dei Campioni, nel '67 e nel '82. Nella prima fu eliminato dall'Inter solamente alla terza partita dopo i primi due pareggi per 1-1, mentre nella seconda fu il Bayern ad avere la meglio. Inoltre I Rossi vantano anche una semifinale della Coppa delle Coppe nel '89, persa contro il Barcellona di Cruijff.
La grandezza del CSKA Sofia si vede dai campioni che ha lanciato. Proprio con la maglia dei Rossi è iniziata la carriera del più grande calciatore di tutti i tempi della Bulgaria, Hristo Stoichkov. Il "Pallone d'oro" del '94 in 128 partita ha segnato 82 reti per I Soldati e ne è stato anche il presidente e l'allenatore nel 2013. Non solo Hristo, anche i fratelli Petrov, Stiliyan e Martin, fanno parte della storia gloriosa, così come Dimitar Berbatov. Prima del trasferimento al Bayer Leverkusen ha segnato in tre stagioni 38 gol in 65 partite.
Aleksandar Miljkovic
