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Ex Juventus, Alessio: "Servono punti fermi, i calciatori si perdono nei continui cambi ruolo"
Col Psv, per la prima volta in stagione, è arrivata la terza vittoria consecutiva in tutte le competizioni. Quale è dunque il tuo giudizio sulla Juve?
"Ha vinto le ultime tre con un po' di fatica, ma è in linea con il valore che in questo momento possiede il club. C'è da fare prima un passo indietro: l'attuale progetto privilegia la sostenibilità, i conti in regola e la riduzione del monte ingaggi. La squadra è molto giovane e con buoni giocatori di prospettiva, con il Psv l'età media era di 25 anni e questo lascia già intendere di un percorso molto altalenante pieno di up & down. Il percorso credo sia anche tracciato: raggiungere il quarto posto, andare avanti il più possibile in Champions e giocarsi fino all'ultimo la Coppa Italia".
Alti e bassi, vero, però la Juve prova sempre a controllare il gioco.
"Però non è una squadra che domina la partita, è impossibile in questo momento. La domanda che ci facciamo ogni volta quando vediamo la Juventus è: ma come giocherà? I margini di crescita sono enormi, ma l'augurio di tutti i tifosi è di vederli giocar bene e vincenti. Alcune volte a sprazzi ci riesce, ma non sempre. Gli infortuni hanno avuto un certo impatto, più che altro quello di Bremer per una squadra costruita in questo modo".
La domanda che poni, a febbraio inoltrato, doveva avere già una risposta. Dunque perché questa squadra non riesce ancora a trovare un'identità? "In questa squadra, come ribadito più volte da Motta, non ci sono titolari fissi. Ciò che comprendo è che deve essere interpretata al meglio la sua idea di calcio, non importa se a farlo sia Kolo Muani o Vlahovic. In questa ottica devono esserci dei punti fermi, anche perché la conoscenza arriva dal giocare insieme. Vedo sempre dei giocatori nuovi in ogni partita, oppure alcuni di questi cambiano ruolo come McKennie, Koopmeiners o Yildiz. Ci sono dei calciatori che nei cambi ci perdono, ma di questo il mister non sembra tenerne conto. E va avanti per la sua strada".
Domenica sera arriverà l'Inter allo Stadium, che partita farà la Juve?
"La Juve, con la vittoria di martedì sera, arriva bene e vive un buon momento sia dal punto di vista fisico che morale. D'altra parte è il derby d'Italia, che non è mai una partita come le altre per i tifosi e per i calciatori, l'Inter si è rilanciata e per me sarà un bel banco di prova per vedere la crescita dei giovani. Si gioca ogni tre giorni e quindi ci deve esser continuità di rendimento, però ho visto delle buone rotazioni e questo fa sì che possono esserci dei giocatori freschi per domenica".
Chi è la favorita?
"L'Inter, perché è campione d'Italia e per come è composta la sua rosa. Con il Psv ho visto una buona squadra, per me c'è la possibilità di rivedere lo stesso approccio e la stessa mentalità anche contro i nerazzurri. I presupposti ci sono tutti".