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    Europa, Viareggio e calciatori da 50 milioni: il Sassuolo è diventato una big

    Europa, Viareggio e calciatori da 50 milioni: il Sassuolo è diventato una big

    • Alessio Salerio
    Non più tardi di dieci anni fa, il Sassuolo veniva promosso dalla Serie C1 in B, nello stesso anno in cui festeggiava il primo titolo in una competizione nazionale, la Supercoppa di Lega di Serie C1. Sulla panchina Massimiliano Allegri, rimasto per una stagione storica prima di volare a Cagliari. Una delle tante piazze italiane pronte a sognare un salto di categoria che, però, nella maggior parte dei casi, non si trasforma in una crescita complessiva a livello societario e sfuma presto in una nuova retrocessione. Ci vanno vicino i neroverdi, che nel 2010/11 conquistano una sofferta salvezza soltanto all'ultima giornata. Poi, nel giro di due stagioni, la conquista della Serie B ed il sogno della massima serie diventa realtà. Due campionati in crescita, poi l'inarrestabile scalata raggiunge una nuova vetta: sesto posto e conquista della fase a gironi di Europa League, superando Lucerna e Stella Rossa nei turni preliminari. Il salto continentale svanisce presto, ma ieri ecco l'ennesimo successo di annate da brividi per un comune di 40.780 abitanti in tutto, nella provincia di Modena. Alla quinta partecipazione il Sassuolo vince la Viareggio Cup, superando Fiorentina, Inter, Torino ed Empoli. Vincendo sempre, incredibilmente, su calcio di rigore. La fortuna aiuta gli audaci, quanto mai vero per una società cresciuta negli anni seguendo passo passo un iter di successo.

    PROGETTO VINCENTE - La prima squadra, nella sua avventura d'esordio nella massima serie, ha rischiato di fare l'errore di tante piccole del nostro campionato, cacciando l'allenatore, Eusebio Di Francesco, a metà stagione dopo un mercato invernale costruito secondo le sue direttive. Alberto Malesani raccoglie cinque sconfitte in altrettante partite e l'ex calciatore di Perugia e Roma torna timoniere per restarci fino ad oggi. Grazie agli investimenti di Giorgio Squinzi, a capo della società dal 2004 quando ancora navigava sui campi della Serie C2, la lotta salvezza resta un ricordo e i 34 punti diventano 61, abbastanza per superare il Milan nella corsa all'Europa. Il patron neroverde, però, non ha alcuna intenzione di renderla un'esperienza isolata, come capitato a tante squadre di provincia nel recente passato, da Empoli a Chievo. Squinzi ha dato alla squadra uno stadio consono ai palcoscenici, acquisendo quello di Reggio Emilia, ora Mapei Stadium, in onore dell'azienda di cui è amministratore unico. I lavori hanno dato il loro frutto con l'organizzazione della finale di Champions League femminile tra Lione e Wolfsburg dell'anno passato, vinta da Schelin e compagne ai rigori. Cui si aggiunge lo Sport Service Mapei a dare una prospettiva scientifica al progetto calcistico della squadra, in un centro medico in cui anche la Juventus è presenza fissa. 

    CANTERA NEROVERDE - Tornando al campo, il Sassuolo ha sofferto una crisi nella stagione più felice per la società e al momento è fermo al 15° posto con appena 31 punti e ben 16 sconfitte già raccolte in campionato. Ciò non ha fermato il processo di crescita di uno dei vivai più esaltanti per il futuro del calcio italiano.  La vittoria nello storico torneo di Viareggio ha messo in mostra, tra gli altri, il talento di Gianluca Scamacca, che ha calciato il penalty decisivo tanto in semifinale quanto in finale, Nicholas Pierini e del capitano Luca Ravanelli. La prima squadra schiera sempre una larga maggioranza di calciatori italiani ed anche la panchina è pressoché completamente composta da esponenti del Bel Paese. I cui giovani sanno essere decisivi anche in Nazionale, come ha dimostrato l'asse Domenico Berardi-Lorenzo Pellegrini nell'unico gol della sfortunata sconfitta contro la Spagna di lunedì. Proprio Berardi resta uno dei talenti più in vista per il prossimo mercato estivo, cercato in particolare  dall'Inter.  L'autorevolezza e la leadership di Squinzi, che lo spinse a gridare in spogliatoio "Ragazzi, dobbiamo darci una mossa. Io voglio andare in Europa" nel momento in cui la squadra era ultima in classifica nel primo anno in Serie A, lo ha portato qualche giorno fa a mettere in chiaro il prezzo per il proprio fenomeno a "50 milioni di euro".

    Non solo Berardi, non solo calciatori di qualità a ripetizione, ma anche la panchina neroverde è prodiga di fortune, da Allegri a Di Francesco, uno dei tecnici che potranno ambire ad una big nel prossimo futuro e già nei pensieri della Fiorentina per la prossima stagione. Tutto grazie al Sassuolo, la società simbolo del nostro calcio lontano dalle grandi piazze. 
     

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