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Djordjevic: 'Il gol per la Juve? Dal 97 ho imparato a dire grazie in italiano. Roma e Lazio...'
IL GOL - "Fu strano perché loro si giocavano la vita ed erano pure in vantaggio. Ma anche noi davamo tutto: qui non si regala mai niente. Sembrava ormai finita, poi arrivò la punizione e un po’ di fortuna. Alla fine la Juve perse in finale contro il Real, proprio come l’anno scorso".
SENZA CHAMPIONS - "Quando sei in finale è facile poi scivolare. Basta un errore, una distrazione e ti castigano. Negli ultimi 10 anni la Juve ha subito la perdita di valore della A. Roma e Napoli sono ottime squadre, ma ai bianconeri serve sfidare le milanesi. Nonostante ciò, con una straordinaria organizzazione, è tornata ai vertici e prima o poi arriverà il suo momento. Può rigiocare una finale già quest’anno, perché no?".
2 FISSO - "Se al Karaiskakis è 2 fisso? No, il mio gol insegna che con l’Olympiacos niente è scontato: quando giochi in quello stadio, sei spinto all’impresa anche in amichevole. Se la Juve vuole qualificarsi, al di là del risultato del Camp Nou, deve faticare".
DIFFERENZE - "In 20 anni è cambiato tutto: la tattica e, soprattutto, la velocità. La Juve di oggi è eccezionale, Dybala mi piace tantissimo, ma ai tempi c’era Del Piero. E poi di Zidane ne nasce uno...".
LE OFFERTE - "Nessun rimpianto, ho avuto offerte pure dall’Italia, ma poi andavo in società e allungavo il contratto. Non mi ha pesato perché la Grecia è magnifica: la crisi non ha cambiato questa gente così aperta. Anzi, ormai mi sento mezzo serbo e mezzo greco".