Diritto in gol: il mondo degli agenti di calciatori è nel caos, serve chiarezza
Sull'iniziativa dell'Associazione degli agenti dei calciatori italiani abbiamo interpellato l'Avv. e Agente FIFA Jean-Christophe Cataliotti (per maggiori info si rimanda al sito www.footballworkshop.it) ponendogli alcune domande.
Come giudica questa iniziativa?
Solo positivamente perchè è bene che venga fatta chiarezza sugli scenari futuri concernenti la nostra categoria dato che, nonostante esista già un regolamento FIFA che sembrerebbe dire addio alla figura dell'agente FIFA, ancora la nostra Federazione non ha recepito tale regolamento disciplinante l'attività del c.d. "intermediario", la figura professionale che andrà a sostituire quella dell'attuale agente dei calciatori.
Potranno partecipare tutti gli agenti italiani?
Sì. L'invito a partecipare è rivolto anche agli agenti non iscritti all'A.I.A.C.S. e penso che sia stata importante la scelta di coinvolgere tutti, ma proprio tutti. Solo condividendo un progetto comune l'intera categoria potrà far valere la propria voce.
Qual è la voce che va fatta valere?
Pensando di interpretare i timori di diversi colleghi, ritengo, innanzitutto, che il tetto massimo del 3% come commissione sugli ingaggi annui lordi dei calciatori - fissato dalla FIFA nel nuovo regolamento - non possa lasciare indifferenti. C'è, infatti, da chiedersi se sia ammissibile un tale limite oppure se contrasti con le nostre norme statuali.
E come verranno regolati i mandati già firmati e depositati?
Questo è un aspetto delicato che andrà chiarito. Ritengo che la commissione convenuta tra le parti prima dell'entrata in vigore del nuovo regolamento - fissata per il 1° aprile 2015 - non debba subire ritocchi in peius.
Per concludere, questa rivoluzione in seno al mondo dei procuratori di calcio è da leggere solo negativamente?
Va evidenziato che alcune Federazioni calcistiche, come quella inglese e quella francese, non hanno accolto con favore questa rivoluzione che presenta, infatti, molti lati oscuri. L'aprire le porte a tutti - perchè alla base della riforma vi è la liberalizzazione dell'attività stessa senza più esami di abilitazione - potrebbe creare inevitabilmente caos. Caos che, a mio avviso, potrebbe ancora essere regolamentato dalle singole Federazioni grazie anche al sostegno di iniziative virtuose come quella dell'Associazione degli agenti dei calciatori italiani.