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Diritto in gol: il fratello di El Shaarawy e la mamma di Rabiot, quando il parente diventa agente
E' legittimo che un calciatore professionista sia assistito dai propri parenti? Chi sono i calciatori che preferiscono affidare la gestione della carriera calcistica nelle mani dei propri familiari?
"Sulla legittimità dell'assistenza da parte dei familiari del calciatore professionista non ci sono assolutamente dubbi. Le normative della FIFA e anche quelle della nostra FIGC parlano chiaro: il calciatore può farsi assistere dal genitore, dal fratello o dal coniuge anche se i famigliari stessi dovessero essere privi di licenza. E' importante che di tale circostanza sia fatta menzione nel contratto di prestazione sportiva.
In realtà, ci sono parenti di famosi calciatori (es. il fratello di Chiellini e quello di El Shaarawy) che hanno provveduto anche a sostenere l'esame di idoneità diventando a tutti gli effetti veri e propri agenti dei calciatori iscritti nell'elenco della FIFA. E' evidente che il parente provvisto di licenza potrà permettersi di assistere, oltre al campione di casa, altri calciatori professionisti. Ci sono, invece, parenti che gestiscono solo gli interessi del calciatore-famigliare, come, ad esempio, la mamma del francese Rabiot in forza al PSG e oggi al centro di numerose trattative anche con società italiane.
I parenti non dovrebbero essere supportati da altre figure professionali per la migliore gestione dell'atleta?
"Ritengo che ogni agente - parente o meno - debba essere supportato da altre figure professionali per una gestione del calciatore non solo limitata alla mera consulenza in sede di stipula del contratto di prestazione sportiva o di rinnovo dello stesso. Un agente dei calciatori per offrire al proprio assistito un servizio professionale completo deve circondarsi di altre figure che possano garantire al calciatore altri introiti, ad es. con i contratti di sponsorizzazione, oppure investimenti oculati per assicurare al calciatore stesso un futuro economicamente sereno una volta conclusasi la carriera agonistica. Per ottenere tali risultati non è, pertanto, immaginabile, soprattutto laddove si gestiscano grandi campioni, un'assistenza circoscritta alle incombenze spettanti al solo agente. Come in altri sport (es. tennis) sarebbe auspicabile organizzare anche intorno al calciatore un team manageriale impegnato a gestire con attenzione e mirate competenze l'atleta sotto ogni profilo (es. legale, fiscale, finanziario)".