Good morning Bologna, oggi sarò al Dall'Ara per la prima americana. Curioso, interessato, deciso a scoprire strada facendo i progetti di Joe e Joey, Tacopina e Saputo, i nuovi salvatori della patria rossoblù. La città ha risposto benone, sicuramente si respirerà un'aria diversa rispetto alle ultime partite in casa, l'iniezione è positiva per una squadra che Fusco ha costruito con abilità senza spendere mezzo euro e Diego Lopez sta adesso facendo quadrare con risultati e prestazioni incoraggianti. E poi? E poi, Corvino. Sì, perché all'orizzonte ecco materializzarsi il ritorno del ds che ha fiuto per i talenti, rimasto nella sua casa di Vernole (vicino Lecce, tra gli ulivi) troppo a lungo, a volte anche per sua scelta dopo aver detto no a progetti poco adatti forse alle sue caratteristiche. Bologna invece lo tenta. E non c'è solo Fenucci -in arrivo da Roma come amministratore delegato- a determinare un filo conduttore con Pantaleo, ma proprio lo stesso Saputo. Oh yes. Il rapporto Corvino-Saputo viaggia nel tempo, storia di alcuni anni passati a sentirsi per creare una collaborazione di idee e strategie tra Fiorentina e Montreal Impact. Tutto vero, Saputo era infatti affascinato da strategie e risultati ottenuti dal Corvo anche a livello di settore giovanile, così inizio un feeling tra Italia e Canada. Consigli e spunti per chi voleva entrare nel mondo del calcio creando un format professionale ed europeo. E adesso si ritrova dopo diverse stagioni da noi entrato dalla porta principale, con soldi (tanti) non da buttare ovviamente. Presto, un incontro. È in agenda, programmato. Perché Corvino vuole capire bene condizioni e presupposti prima di dire definitivamente sì, toccherà a Saputo e Tacopina illustrare programmi e format. Ci sarà tempo, adesso ci sono il Varese in campo e la sfilata a stelle e strisce in tribuna. C'è il Bologna che vuol fa l'americano.

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